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25 giugno 2012 1 25 /06 /giugno /2012 12:45

ceb09334be3511e1a8761231381b4856_7.jpgIeri guardavo il tramonto dal mio terrazzo. Ero uscita solo un secondo, per innaffiare le piante, in ciabatte e pigiama.

Da casa mia si vede il lago. Non un pezzettino, si vede quasi tutto, sembra di poter abbracciare con lo sguardo le isole e poi oltre, le colline dall’altra parte.

Innaffiavo, e i colori del tramonto mi venivano addosso, impossibili da ignorare.

Nella pace del mio bosco, il tempo mi è sembrato annullato, bloccato in un istante perfetto tra l’odore dei fiori del cedro e il canto dei grilli.

Tutti i problemi, i casini, le gelosie, i drammi sono stati inghiottiti dal tramonto.

Persino la crisi, lo spread, la benzina, i soldi che non bastano mai.

Come può la gente essere così orribile, ignorante e cattiva quando il mondo è così bello? Come può il mondo girare storto se la natura si esibisce tutte le sere in questo spettacolo meraviglioso e pure gratis?

Pensieri vuoti, lo so, e anche un po’ populisti.

Buonisti, persino.

Non è da me, lo so.

 

Ma ieri sera mi sono sentita sopraffatta e mi son dovuta mettere a sedere.

Era tutto troppo bello, la luna appesa lì un po’ sghemba come se l’avesse appiccicata al cielo un gigante con il nastro adesivo.

Mi son seduta e sono rimasta a guardare, senza pensare troppo. Senza pensare a nulla.

Avrei voluto restare lì, a non pensare a nulla.

 

Però poi l’Amoremio mi ha chiamata da dentro casa.

Mi sono riscossa.

Il tempo ha cominciato a scorrere di nuovo.

Sì è fatto buio.

 

L’attimo è passato…

 

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22 giugno 2012 5 22 /06 /giugno /2012 16:52

Afa

THE_EM-1.JPGSarà che è caldo, e anche se io il caldo non lo soffro mi ispira lo stesso pigrizia, ma non riesco a scrivere. I pensieri si arrovellano, intrecciano, fondono e poi evaporano lasciando niente. E lo so che dovrei scrivere, ma mi sudano le parole i testa, che ci posso fare? E che mi dicono: dovresti scrivere un libro, sei brava.

Perché no lo fai?

Ed è inutile spiegare che scrivere non è come buttare giù il gettone nella macchinina dell’autoscontro.

Non è facile, ci vuole il momento, la voglia, la concentrazione e l’idea. Soprattutto l’idea. E la chiarezza mentale. Che io l’idea ce l’avrei, ma la chiarezza?

La chiarezza chi me la presta?

 

Sarà che vorrei emigrare sull’isola di Robinson Crusoe lasciando a casa sia lui che Venerdì, ma portandomi il mio gatto.  Sono certa si troverebbe bene in un paradiso tropicale, magari mi riporta anche un’iguana per cena, no? In fondo è solo una lucertola un po’ più grossa e lui con le lucertole è un mito.

 

Sarà che Johnny Depp e Vanessa Paradis si sono lasciati dopo 14 anni (e pare che lui c’abbia un’altra) e mi viene da credere un po’ di meno nell’amore. E lo so, sì, che i personaggi del mondo dello spettacolo son diversi e blablabla. Ma che ci posso fare se loro mi davano l’idea di essere squisitamente e deliziosamente parigini innamorati. No, eh?

 

Sarà che aspetto i cambiamenti alla porta, guardando il mio cedro alto trenta centimetri che sfida le leggi della fisica creando tre frutti tutti insieme e piegandosi sotto un peso spropositato (Cedrata? Gradite?).

 

Sarà Scipione che imperversa sul Trasimeno, peggio di Annibale Barca ai tempi suoi.

Sarà che sono stanca e voglio una vacanza.

Sarà che dicono arrivi Caronte.

 

Io intanto vorrei solo una sdraio all’ombra, un po’ di venticello e una Corona con una fettina di limone dentro.

E dormire.

E un po’ di pace.

 

Sono una persona semplice, no?

 

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18 giugno 2012 1 18 /06 /giugno /2012 15:22

fo_gallery_4fd83ae9d3ec0_DSC0017.jpgProprio l’altro giorno affermavo con sicumera quanto fosse noioso il mio paesotto di scarse 15 mila anime.

Mai sottovalutare la provincia.

Mai.

E infatti venerdì sera, mentre prendevo il fresco in terrazza leggendo il giornale da brava persona anziana che sono, mi è capitata sotto gli occhi una notizia curiosa: Maresciallo dei Carabinieri aggredito da ballerina di lap-dance.

 

Dal titolo immaginavo già pruriginosi risvolti, ma la realtà è stata davvero sorprendente.

Più comica di quanto potessi immaginare di certo, anche nonostante i miei trascorsi con i Carabinieri.

 

Pare che, in un noto bar della zona situato vicino ad un nightclub, la mattina tra gli avventori che si strafogavano di cornetti ci fossero anche un paio di ballerine appariscenti, festaiole e diversamente sobrie. Prese dai festeggiamenti (di che non saprei) non si sono accorte di fare un tantino troppo rumore per l’ora del cappuccino e il proprietario ha chiamato l’Arma.

I militari, sempre pronti e all’erta, sono intervenuti con solerzia, ma senza fare i conti con la ballerina lituana inferocita che, con gesto poco signorile, ha preso a manrovesci il povero Maresciallo che le chiedeva le generalità (solo le generalità!) facendosi forza con il potere espresso dal suo enorme anello di bigiotteria.

Il militare non ha potuto far altro che perire vinto da cotanto furore, e tumefatto e sconfitto si è dovuto rimettere alle mani dei sanitari mentre i suoi colleghi accompagnavano l’arpia in caserma.

 

Come è finita?

 

Lui con una prognosi di  dieci giorni e la nome di eroe del paesello.

Lei, processata per direttissima per il reato di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, le è stato convalidato l’arresto ed è poi stata rimessa in libertà con la misura restrittiva dell’obbligo di firma. Nella stessa caserma del Maresciallo contuso.

E io, che in fondo sono romantica, già immagino che vedendosi tutti i giorni scoccherà una scintilla tra loro, una more che colorerà questa storia delle tinte tipiche delle telenovelas argentine.

 

Ah, che bella la vita di paese...

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16 giugno 2012 6 16 /06 /giugno /2012 13:40

surejellstrawberryjam-copia-1.jpgE’ iniziata la stagione dei barattoli, quella in cui mi trasformo in Nonna Papera e inizio a inscatolare per l’inverno.

La verità è che mi rilassa, mi diverte e concettualmente mi elettrizza l’idea di conservare un pezzo di primavera o di estate da tirare fuori nelle grigie giornate invernali.

Ora, io odio le cose troppo dolci, quindi le marmellate in genere non mi piacciono molto, fatte esclusione per quelle leggermente aspre, come  more, fragole, corbezzoli e affini.

Oggi, vista la stagione, vi propongo la mia ricettina per la marmellata di fragole.

La marmellata di fragole è veramente ottima, piace a tutti e  se avete la fortuna (come me ) di averne a bizzeffe nel vostro orticello siete già a metà dell’opera!

 

Ingredienti:

1 kg di fragole

-  1 limone (succo e buccia)

-  700 gr di zucchero (io ho usato 350 gr di zucchero bianco e 350 gr di quello di canna)

 

Lavate le fragole, staccate il picciolo verde e asciugatele con un canovaccio pulito. Mettetele in una pentola con lo zucchero, il succo e la buccia del limone (vi consiglio un limone non trattato sennò v’avvelenate) e lasciateli vivere insieme per almeno 12 ore in un luogo fresco. Più lasciate gli ingredienti a macerare, più la marmellata sarà profumata  e saporita. Io, in genere, per carenza di tempo li lascio insieme 24 ore: una sera preparo, la sera dopo metto a bollire.

 

In prossimo passo infatti è mettere la pentola sul fuoco e portare ad ebollizione, mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno. Lasciate cuocere per circa mezz’ora, dopodiché a voi la scelta: volete lasciare la marmellata con la frutta a pezzetti o la preferite più “liscia”? Se non amate i pezzi, passate il composto con un passaverdura e rimettete sul fuoco per 10 minuti o fino a quando la consistenza non sarà di vostro gradimento.

Io, che sono per le vie di mezzo, ne ho passato un terzo lasciando qualche pezzettino che fa molta scena.

 

Quando la consistenza sarà giusta, e ve ne potrete accertare con la classica prova piattino, imbarattolate in contenitori sterili e con tappi nuovi, chiudeteli e capovolgeteli per far formare il sottovuoto. Se il miracolo del sottovuoto non si manifesta (capita, a volte) dovete far bollire i barattoli per 5 minuti in una pentola alta (i barattoli devono essere tutti coperti) in cui vi consiglio di inserire un canovaccio a protezione. Lasciate poi i barattoli nella pentola finché l’acqua non sarà fredda, a questo punto il sottovuoto sarà apparso.

Forse. Altrimenti dovrete far lo sforzo di mangiarla in tempi brevi.

Io l’ho fatta due settimane fa ed è venuta benissimo. Me ne era avanzata un po’, non sufficiente a riempire un barattolo e ce la siamo sbafata subito come ripieno dei muffin.

Non è difficile, vero?

 

Provatela!!!

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15 giugno 2012 5 15 /06 /giugno /2012 00:00

vintage-20shhh.jpgNel mio comune, 15 mila abitanti e pochi spicci, non succede mai nulla. Raramente il suo nome viene alla ribalta, sia nel bene che nel male. Non ci sono crimini efferati, ma nemmeno belle novità. Tutto tace, e difficilmente il suo nome assurge alla cronache non dico nazionali, ma quantomeno regionali.

Fino a due giorni fa, data in cui un noto (in Umbria) sito di informazione riportò la notizia:

 

Finanza scopre evasore fiscale di XXXXXXXX

Gli uomini della Guardia di Finanza hanno concluso una verifica fiscale che ha portato alla luce un altro evasore totale. L'articolata attività ispettiva, stavolta, è stata ultimata nei confronti di un soggetto di XXXXXXX operante nel settore dei servizi edili, finito nel mirino delle "Fiamme Gialle" perché non ha provveduto alla presentazione delle prescritte dichiarazioni fiscali per gli anni d'imposta 2009 e 2010.
La specifica attività ha permesso l'individuazione di elementi positivi, nascosti al fisco, ai fini delle Imposte sui Redditi e IRAP, per più di 900.000 euro e di sottoporre a recupero oltre 25.000 euro di Imposta sul Valore Aggiunto.
In considerazione del debito, nei confronti della società e dei legali rappresentanti illimitatamente responsabili per obbligazioni sociali, è stata avanzata proposta per l'applicazione delle cd. misure cautelari amministrative a garanzia dei crediti erariali ex art. 22 del D.Lgs n. 472/1997.

 

Ecco. Cose belle, insomma.

Perlomeno lo hanno scoperto.

Ma quello che mi chiedo è: se al mio paese piccino picciò un singolo cittadino perbene ha evaso per quasi un milione di euro, cifra che non so più convertire in lire senza evitare un capogiro, la cifra evasa in tutta Italia è così mostruosa da azzerare il debito di tutti i paesi dell’Africa Centrale?

Ma soprattutto, perché tutto questo riserbo? Certo, in paese le chiacchiere frullano, ma perché non fare nomi e cognomi? Si tratta di documenti cartacei che provano l’avvenuta evasione fiscale (o meglio, la loro assoluta mancanza!) quindi a meno che il soggetto misterioso non abbia alieni nascosti nelle tasche pronti a giurare che l’IVA l’ha pagata su un cubo dei Borg è dannatamente colpevole.

Privacy? La stessa che permette a giornali, Porta a Porta e tutta la compagnia urlante di schiaffare in prima pagina con nome, cognome e cazzacci propri assortiti semplici sospettati per l’efferato crimine del giorno? Ah! Ve lo ricordate Patrick Lumumba, per citarne uno vicino territorialmente?

 

E invece no, l’evasore va tutelato ché non è mica un vero crimine.

La privacy innanzitutto, mica non hanno ammazzato nessuno, cribbio!

E invece sì.

Hanno ucciso lo stato sociale, l’utopia europeista e la possibilità di un paese migliore.

Hanno ucciso la voglia di essere italiano dell’impiegato che le tasse le paga tutte e non può scegliere nemmeno se essere o no onesto.

Hanno ucciso un’idea in nome di un profitto più alto, della barca e delle vacanze in Costa Smeralda. Hanno sacrificato persone oneste sull’altare del sogno borghese, del denaro facile e del tantochissenefrega.

 

E allora, come si usa per gli assassini veri o presunti, mettiamoli in piazza questi nomi.  

Mettiamo alla gogna il loro nome ed il loro titolo che haunpesoincertiambienti, diamo alla gente la possibilità di additarli per strada,  di far dire ai genitori “Non ci parlare con quello, è un criminale!” ai propri  figli.

Fuori i nomi di chi evade, anche e soprattutto in rispetto delle aziende oneste che lottano tutti i giorni per rimanere a galla, per saldare tutti i debiti e pagare i dipendenti.

Ci vorrebbe una lista di virtuosi e una di cattivi, come a scuola.

 

Non sarebbe una bella idea?

 

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13 giugno 2012 3 13 /06 /giugno /2012 13:24

goth-bride-with-chest-tattoo-birdcage-veil-vintage-copia-1.jpgIo vivo in campagna, oramai lo sapete.

In mezzo ad un bosco per la precisione, anche se la zona non è particolarmente isolata, almeno per i miei standard ovvio.

Nel tempo ho analizzato le varie tipologie di vicinato, così, per capire con chi ho a che fare. 

E anche per mettere sull’avviso i Testimoni di Geova, visto che oramai passano una volta alla settimana Dio solo sa perché.

 

Il vicino pensionato

Sa tutto, conosce tutto e ti fa la spia se il tuo gatto picchia un gatto più piccolo.

Nel mio caso si declina in “vicino pensionato straniero” visto che diverse coppie di cittadini del mondo, una volta pensionati si son venuti a ritirare presso le ridenti colline del Trasimeno. Ottimi per rinfrescare l’inglese e scambiarsi ricette, inutili nella lotta per l’ADSL e il gas metano.  So cuteeee!

 

Il fuoriquota

Che vi posso dire? Ovviamente è LUI.  Sì, lui.

Ossessione mia e curiosità generalizzata, ha parcheggiato il fuoristrada fuori dal cancello il primo giorno di neve a febbraio e non l’ha mossa mai più. Non ci credete? C’ho le prove.

Come se non bastasse, ha messo all’inizio del vialetto d’accesso una riproduzione delle teste dell’isola di Pasqua fatta da lui. Perché? 

Forse dovrei chiamare Giacobbo. O portargli davvero i muffin.

Morboso.

 

Il rais del quartiere

No, non è il mio gatto. E’ il vicino che sa tutto di tutti, conosce, supervisiona organizza.

Ha i numeri di telefono di tutti, è in contatto con chiunque (anche con Dio) e quando lo incontri spesso ti parla di vicini di cui ignoravi l’esistenza. Utilissimo nei piccoli momenti di crisi, tipo il riempimento delle buche della strada o lo spazzaneve risolutivo, ti chiedi sempre cosa andrà a dire di te agli altri vicini. Ah, nemmeno lui sa niente di più sul vicino misterioso.

Indispensabile.

 

Il vicino della domenica

Molti di quelli che hanno casa vicino a me, sono vicini della domenica.

Vengono solo d’estate, specie nel fine settimana ma non sempre, fanno casino, non sanno nulla di quel che accade e spesso non fanno la raccolta differenziata, buttando tutto nell’umido.

Che l’IMU li colga!

 

La famiglia media.

Parte la mattina, torna la sera.

Non li vedi, non li senti e li incontri solo per eventi eccezionali tipo la spalatura della strada causa neve inaspettata (no, da noi lo spazzaneve manco morto). E in quei casi lì scopri che ce en sono diverse, sono solo troppo impegnate e incasinate, come te.

Consolante.

 

In tutto questo bel caravanserraglio di gente, non tanta, ma bastevole all’esser chiamata gente, io mi chiedo: perché, perché, perché se si rompe una tubatura sulla strada se io non faccio la segnalazione non la fa nessuno? Mai! Una volta ho visto un tubo rotto di sabato mattina, partendo per il fine settimana. Volevo telefonare, ma l’Amoremio mi fa: “Ci penseranno i vicini!”

COL CAVOLO!

Sono tornata la domenica sera e ho visto il mio gatto pescare trote per la strada dall’acqua che c’era. Non posso vedere questo spreco ingiustificato, il fosso della strada pieno di acqua potabile che finisce diretta nel lago. Chiamare il servizio emergenze della società dell’acqua è gratis ed è scritto all’inizio della bolletta.

NON E’ DIFFICILE.

E’ un numero verde.

E’ gratis.

Perché tocca sempre a me chiamarli????

Ma il senso civico??? Dov’è???

E voi della società dell’acqua, invece di metterci una pezza ogni due mesi, perché non l’aggiustate bene?????

Non voglio essere pesante, però ODIO vedere lo spreco.

 

Oddio, sto diventando una casalinga disperata???

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12 giugno 2012 2 12 /06 /giugno /2012 17:25

goth-bride-with-chest-tattoo-birdcage-veil-vintage-earings_.jpgCerte volte mi metto a letto e non riesco a dormire.

Non certe volte: spesso.

Guardo il soffitto per un po’, poi chiudo gli occhi perché il buio da sempre mi intimorisce.

Non ho paura del buio, no, ma guardare e vedere tutto nero mi inquieta: sarà così la morte?

Un vedere tutto nero?

 

Al paradiso con gli angeli che cantano ci credo poco, e pure al paradiso della Lavazza, tipo condominio o casa di riposo.

Interessante digressione, non trovate?

E’ che dormo male, e continuo a fare strani incubi. 

E quando non dormo la testa va dove gli pare, scivola sui tasti che battono le corde più delicate, rincorrono le paure chiuse in naftalina, aprono armadi e scoprono scheletri. Uno via l’altro.

E dormire diventa impossibile.

Il mondo diventa un posto orribile, le persone che hai intorno esseri abietti e la tua vita un instancabile ticchettio in rincorsa ad un tempo che corre troppo veloce e che non riuscirai mai a raggiungere.

E mille dubbi, mille paure ti si affacciano alla mente in un gorgo irrazionale che non trova requie.

L’insoddisfazione di sé, le bollette da pagare (oddio, avrò saltato qualcosa?), l’IMU, un figlio, il tempo che passa, la paura.

 

Per spezzare la catena negativa, in genere mi alzo.

Vado in bagno, bevo un bicchier d’acqua, rifilo due coccole al gatto che ronfa come se non ci fosse un domani. Un po’ come l’Amoremio, pensandoci bene. Forse è un sogno da maschi, noi donne siamo più complicate, non riusciamo a staccare il cervello mai.

O magari no, non c’entra il sesso. Magari è solo un’attitudine.

 

Prendo un libro, in genere, e leggo. Non molto, mi bastano poche pagine.

Va bene anche un giornale (una volta ho letto anche PC professionale dell’Amoremio, immaginate un po’…), una rivista, qualunque cosa catapulti il mio cervello da un’altra parte. proprio stanotte riflettevo sulla mia passione per la lettura. L’ho sempre avuta, fin da bambina, e forse amo tanto leggere perché ho voglia di essere trasportata via, lontana: un’altra vita, un altro luogo, altre avventure, come Bastian  dentro Fantàsia.

Una catarsi. Una evasione. Una fuga, forse.

Lontana.

 

Se  neanche questo propizia il sonno, in genere vado di training autogeno e con una serie di esercizi di respirazione che sono così noiosi che finiscono per farmi addormentare.

Di noia, ma mi accontento.

Poi viene giorno, troppo troppo presto.

Il mondo ti reclama.

 

E la ricerca del Bianconiglio ricomincia…

 

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6 giugno 2012 3 06 /06 /giugno /2012 18:17

 

Dormivo placida e coccolata, beata nel mondo dei sogni.

Dormivo bella tranquilla, senza nemmeno brutti incubi da ammaestrare o nani da giardino da evitare. Poi, all’improvviso, sento l’Amoremio che scatta sul letto, prende gli occhiali dal comodino e si tira su.

Bruscamente, molto bruscamente.

 

“Amore, ma che c'è?” ho chiesto col cervello ancora mezzo addormentato.

“Shh! Ho sentito un rumore... dalla cucina!”

“Ma dai… avrai sognato, vieni a letto! Non è scattato nemmeno l’allarme…”

“Shhhh! Ti dico che ho sentito un rumore.”

E si alza con la sicumera tipica del mio gatto quando esce e deve fare il giro del terrazzo tutto baldanzoso per controllare che qualche competitore gli abbia lasciato pisciatine nei dintorni.

E così l’Amoremio, prende, accende la luce e sale su in cucina, lasciandomi sola in camera, mezza addormentata e vulnerabile come la protagonista con le tette grosse dei film horror americani.

E anche con un leggero senso di panico, specie ricordando la visita ricevuta quando ancora vivevo con i miei genitori.

 

Mi rendo conto che Nevruz accanto a me ronfa alla grossa, ignaro e menefreghista come al solito, con la testa rovesciata e le zampe davanti agli occhi. Povero. . Ma i gatti non sentivano il pericolo prima?

Dopo cinque minuti d’orologio ecco ricomparire l’Amoremio, concitato e con in mano un Miracle Blade da trenta centimetri.  Sì, quello dello scarpone dello chef Tony.

“Tutto a posto?” chiedo.

“In realtà...”

“Cosa?”

“Ecco, ho trovato il gancio della finestra della cucina aperto. Noi non lo lasciamo mai aperto” mi guarda in cerca di rassicurazione.

“No, in effetti io non la apro mai quella finestra, è scomoda e...”

“Dici che dei ladri hanno cercato di entrare in casa nostra?”

“Eh. Mi sa.”

“Se non mi svegliavo…”

“Se non ti svegliavi suonava l’allarme.”

 

Abbiamo girato un po’ per casa, attoniti e strainiti. Abbiamo acceso le luci esterne, guardato fuori dalla vetrata del portone, rimirato per cinque minuti il lampeggio dell’allarme che indicava “tutto ok” e poi siamo tornati a letto.

Senza chiudere occhio.

In tutto ciò, il mio gatto è rimasto fermo lì, immobile e placido.

Beato.

 

Ecco, tutto ciò succedeva tre notti fa e da allora abbiamo dormito ben poco.

Magari non è nulla, magari quella finestra l’avevo sganciata io.

Ma magari anche no, e l’idea che sconosciuti non invitati entrino in casa mia per farsi una passeggiata (o peggio) non mi fa stare tranquilla. Certo, è logico, ma anche molto banale: quante ne succedono oggi? Ma ceppo di coltelli Miracle Blade a parte, mi sono sentita molto vulnerabile.

La casa dovrebeb essere un posto in cui sentirsi sicuri, ma oggi non è più così ed è la cronaca nera che ce lo insegna.

Ma è giusto? E' logico? E soprattutto... ci si convive?

 

Mi serve assolutamente un’arma da tenere in casa, magari comoda e maneggevole, con un funzionamento tale che non rischi di farmi male.

Ecco, ce l’ho!

Idea!

 

Dove si compra una mazza da baseball?

 

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5 giugno 2012 2 05 /06 /giugno /2012 21:42

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4 giugno 2012 1 04 /06 /giugno /2012 18:18

vintage.jpgQualche giorno fa ascoltavo questa canzone in cuffia mentre cercavo disperatamente di arrivare con una preparazione almeno vicina al cinque alla prova costume (Rossella Brescia, vaf*****lo tu e i cereali a cui sono allergica).

E’ capitata per caso, ripescata dal random nei meandri della mia libreria musicale dove era stata sepolta dal quotidiano e dalla musica del decennio successivo.

E mi sono ritrovata a pensare in ordine sparso che:

- Morgan prima di cadere in un film di Tim Burton e restarci imprigionato era un genio

I Subsonica non hanno inventato proprio un bel niente, anzi dovrebbero baciare la punta delle scarpe di Morgan

Gli altri componenti dei Bluvertigo devono essere stati o santi o fatti per tollerare Morgan così a lungo.

A parte questo, il testo:

 
Non posso fare tutto quello che voglio
non posso dire tutto quello che penso
non posso esaudire i miei desideri
la condizione in cui mi trovo e' proprio
fuori dal tempo

Illuminante.

E anche un po' spaventevole.

 

Esattamente come mi sento io.

Ecco, quando scopri che una canzone del 1997, anno in cui iniziavo l’Università e guardavo Videomusic il pomeriggio facendo merenda e immaginandomi scrittrice o magistrato, ti calza ancora a pennello ti senti male.

E una canzone dei Bluvertigo, per di più.

 

Ma non voglio annoiarvi con le mie paturnie.

Invece di annoiarvi, vi racconto del mio vicino, che oramai è una supestar del web a sua insaputa. Nella mia opera di stalkeraggio, tra le varie cose, ho scoperto che intaglia il legno.

Intaglia dei tronchi, sì. E ci fa delle figure di donna.

Lunghe.

Tipo Modigliani.

Tutte  a bocca spalancata.

Bianche.

 

Ora vado a portargli i muffin, se non scrivo nulla nelle prossime 24 ore allertate le forze dell’ordine.

Oh, scherzo eh?

 

Forse…

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Tutto quello che c'è nella mia testa...vita, amore, arte, libri, immaginazione, musica. Il tutto naturalmente immerso nella confusione più totale. Poco? Qualche volta, pure troppo!!!

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