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20 novembre 2015 5 20 /11 /novembre /2015 18:30

Quando sabato mattina mi son svegliata con Emma addosso che rideva e l'Amoremio che sulla soglia mi diceva serio "Ci sono stati degli attentati a Parigi" non avevo ben capito cos'era accaduto davvero. In fondo ero andata a dormire presto, sfatta dalla combinazione micidiale raffreddore + ciclo, e non sapevo proprio nulla. L'ultimo mio ricordo televisivo della serata riguardava un orso, una tigre ed una partita a scacchi vinta dalla piccoletta bionda.

Sembra impossibile che sia passata meno di una settimana, eppure è così. La rilevanza della tragedia e la sovraesposizione mediatica hanno dilatato il tempo peggio del martelletto di Pakkun, lasciandoci attoniti.

Prima feroci ed incomprensibili all'animo umano attentati che scuotono la nostra civiltà.

Poi il delirio.
Chiunque in televisione a gridare l'odio verso chiunque (e non solo verso i diretti interessati). Ragazzine aggredite perché indossano lo chador, finto cattolici che predicano l'interventismo e contestano Papa Francesco,e i musulmani che sono tutti terroristi bastardi, e la Fallaci che l'aveva detto (cazzo, meglio di Nostradamus... ah Oriana, ma quattro numeri al lotto non me li dai in sogno che t'ho amato tanto?), tutti i topi mediatici che escono dai buchi festeggiando l'avvenimento manco fosse Natale. 
E poi, buontemponi che procurano allarmi ingiustificati su e giù per lo stivale, pacchi bomba che invece son borse della palestra dimenticate in metro, prese di posizione assurde, la paura che viaggia nell'etere cavalcata dai leoni da tastiera che altro non aspettavano che 15 minuti di celebrità.

E i morti?
E il capire di chi sono le colpe?
E le soluzioni?

C'è rimasto qualcuno a cui interessa capire? Capire davvero, non con la retorica di Catena UmanaSolo Italiani o altre pagine di FB che campano sugli solti che rilanciano le loro bufale, Non con il finto buonismo di chi oggi vorrebbe alzare barriere fatte di crocifissi e chiudersi dentro casa manco fossero arrivati gli zombie.

Capire il dove e il come, il perché e il come cazzo è potuto succedere, per impedire che non accada mai più.

Quello che è accaduto a Parigi è una tragedia, ancor più forte perché occorsa sotto casa, nella mite e civile Europa. In Francia, più volte portata ad esempio di integrazione culturale, ma che con le sue banlieue esempio di integrazione culturale certo non è.

Ma quello che la rende ancor più tragica è il feudalesimo con cui i media italiani stanno trattando l'accaduto, il banchetto nunziale messo su dalle varie emittenti (gli speciali di Canale5 fatti dalla D'Urso, parliamone) con una prontezza ed una lucidità che fa invidia ai vari coccodrilli precompilati delle celebrità. 

Sopravvivere ed informarsi si può?

Io dico di sì e vi suggerisco di mia sponte due testate on line gratis (almeno in parte la prima, del tutto la seconda):
- L'internazionale
- The Post Internazionale

E un consiglio disinteressato e spassionato, non mi pagano e non lavoro per nessuno dei due.

Purtroppo...

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5 agosto 2015 3 05 /08 /agosto /2015 09:00

Noi donne nella stragrande maggioranza dei casi non abbiamo un bel rapporto col nostro corpo. Sarà una banalità, ma è una di quelle vere: non ci piacciamo.

Pure se sei una figa da paura che causa giramenti di testa e svenimenti nella popolazione maschile eterosessuale, ci sarà sempre qualcosa che non ti piace di te stessa.

In genere il problema di questo secolo è: non sono abbastanza magra e/o sono ingrassata. Maschi che condividete lo spazio vitale con la donna che amate, rassegnatevi: per quanto possa sembrarvi bella, sexy ed affascinante la vostra compagna, lei si troverà SEMPRE non abbastanza magra.

Che poi la prenda con ironia, che non ne faccia un dramma e che viva la sua vita con tranquillità e che mangi al ristorante con appetito è un altro discorso. se glielo chiedete vi dirà sempre che non si trova abbastanza magra.

Colpa della moda? Follia della donna? Non solo. 
Quest'anno sui social impazza una nuova mania: il Belly Slot. Non è il nome di una caramella e nemmeno una nuova macchinetta da videopoker. E' quel solco abbastanza inquietante che parte sotto il seno e arriva all'ombelico, formatosi grazie ad addominali super tonici insieme a una magrezza di un certo livello. Subito le simil-Vip si sono buttate a pesce sulla questione, postando le loro foto sui social: Elisabetta Gregoraci, Maddalena Corvaglia, Ilary Blasi, Belén Rodriguez, Anna Tatangelo, Emily Ratajkowski. Tutte belle in fila a mostrare la riga sulla pancia che fa tanto tonico e raffinato. 
Non vi basta?
Orbene, signori, abbiamo anche il Bikini Bridge , ovvero il ponte sospeso tra il bordo dello slip e l’anca, e il Tigh Gap, ovvero il solco tra le gambe. 
L'Amoremio direbbe "Sexy come un aspirapolvere", io direi: "Eh, quando ero ggiovane...". Ma non è vero, sono solo allucinazioni di una donna sfatta dal passaggio di un mostriciattolo (amoroso) di quasi quattro chili tra gli addominali.

Ma la donna vera che ne pensa?
In ufficio ho assistito alla seguente conversazione sul Belly Slot tra due colleghe carine e inspiegabilmente single. 
Collega 1: "Dai, tu sei magra come un chiodo e allenata, facci vedere sta riga!"
Collega 2: "Ma non ce l'ho!"
Collega 1: "Ma dai, nemmeno tu!!! Ma sei super secca!"
Collega 2: "Lo dici come fosse un complimento, ma non lo è affatto!"
Collega 1: "Certo che lo è!"
Collega 2: "No, affatto. Io mi piacevo più quando pesavo 10 kg di più"
Collega 1: "Cavolate. Farei la firma per essere come te.""

Collega 2:"Sei matta? Non vedi che fianchi larghi? IO farei la firma per essere come te!"
Phoebe: "Ora vengo lì e vi picchio a tutte e due dall'alto della mia panza deformata, altro che riga!"

Passerà mai questa fissazione per il secco?
La donna curvy tornerà (davvero) di moda come nei bei tempi andati?

Attendo commenti di uomini e donne.

 

 

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27 luglio 2015 1 27 /07 /luglio /2015 09:00

Qualche giorno fa sui social è comparsa l’immagine che trovate a sinistra. Come molte immagini, anzi solo come quelle più belle, racconta una storia. La sua storia è quella di una bimba di un campo profughi di Feldkirchen ander Donau, in Austria, che gioca con l’acqua che i pompieri dei vigili del fuoco della città stanno spruzzando su di loro per gioco, per vincere la calura improvvisa che sconvolge anche l’Austria.
Un’immagine bella, un sorriso che regala speranza anche dove di speranza se ne trova poca. Vivere in un campo profughi, in Austria o in Libano, non è comunque divertente, sentirsi inchiodato in una realtà non propria, senza una lingua comune, scaraventati lontano da tutto quello che conoscevano prima e che, molto probabilmente, non esiste nemmeno più.

Una bella immagine, un gesto felice e semplice sia per i pompieri che l’hanno compiuto che per i bambini, liberi per un giorno di giocare e di sentirsi come i loro coetanei.

Mi direte: “Ok, e quindi?

E quindi sui social è scattata la cattiveria umana, spesso nascosta da nickname e da finti acronimi. Come? Non ho fatto gli screenshot per decenza (e anche mancata voglia, lo ammetto), ma ve li riporto integralmente, spero vi fiderete.
Che possa il mio disgusto essere il vostro.

“Bella foto, ma poi diventano grandi ed entrano nelle case a rubare”
“Ci dovrebbero spruzzare un po’ d’arsenico insieme all’acqua, allora sì!”
“Pensate anche ai pensionati”
“Siete buonisti del cazzo”
“Vi meritate che vi stuprino tutte, puttane comuniste che non capite niente"
“Ora mettete mi piace, ma quando vi verranno a rubare in casa che farete?”
“E ai disoccupati italiani chi li rinfresca?”
“Tanto l’acqua non la pagano loro”
“Questa ride, mentre tanti italiani non c’hanno più un cazzo da ride”

 

Ma la più bella è: “E i pompieri quando ci vanno a rinfrescare i vecchi del centro anziani?” Mi sono trovata a dover rispondere: “Spero mai, perché se agli anziani gli spruzzi l’acqua con la pompa mentre passano col deambulatore magari gli rompi un femore. Non è meglio un ventilatore?”

E via andando.

Ora, posso dirlo che non ce la faccio più?
Posso dirlo che la mia fiducia nell’umanità vacilla? Che ci meritiamo l’estinzione, l’eruzione di un vulcano, una brutta morte?
No, sta brutto. Non siete convinti? E allora beccatevi questa. Bello vedere un che mette nella sua foto del profilo un bambino scrivere che se una bimba siriana muore perché le hanno buttato l’insulina è una in meno da mantenere?

Basta.
Voglio diventare un gatto.
Un cane.
Un pappagallino.
No, un pappagallino no, che puzzano.

 

Azz… sono diventata razzista pure io! 

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