I politici italiani non attraversano un bel periodo.
A ragione, eh, perché il messaggio che passa dalle recenti (o meno) scoperte e indagini è che ammazza mazza ò tutti de’na razza
(Ndr. necessita la traduzione dall’umbro?).
La sinistra italiana, poi, seppure non travolta direttamente dagli scandali e dalla pioggia di milioni rubati al paese è la più ridicola
di tutte.
La peggiore proprio.
Dov’è?
Com’è?
Chi è?
Vendola? No, non so, non credo. Anzi, lo so. No. Troppo fanfalucco, troppo vecchio dentro,
troppo poco moderno e molto modernista, con un vocabolario che lo rende antipatico dopo 30 secondi.
Bersani? L’uomo in bianco e nero? Oddio, no. Nonononono. E lo dico io, che
nella notte dei tempi mi son tappata il naso e ho votato Ulivo. Con Mastella. Non so se mi spiego.
Renzi? Mah.
E poi chi c’è?
Chi? D’Alema??
No, vabbè, mi astengo.
Se si vuol proprio parlare di politica, l’unica soluzione plausibile è la Francia, in cui il primo turno delle elezioni presidenziali è
proprio domenica.
A parte Sarkò, presidente uscente che ovviamente non molla l’osso e si ricandida, e Marine Le Pen dell’estrema destra, il favorito è
François Hollande, socialista della prima ora.
E mentre Sarkozy, confidando nell’asse con la sua amica Merkel, rivendica il merito per
non aver fatto pesare la crisi in Francia (la crisi non esiste… l’avete già sentita questa??) e continua nella sua politica contraria a immigrazione e totalmente a favore del livellamento automatico dei paesi, Hollande chiede il tagli dei tassi della Bce,
prestiti ai paesi di Eurolandia che ne hanno bisogno e indica nella finanza il male dei mali che ha causato la crisi e la recessione (e i mercati crollano).
Ecco, io a Hollande lo voterei.
Domani.
Subito.
Pure adesso.
Non è un uomo nuovo, non è giovane fuori, ma (forse) potrebbe essere giovane dentro. Di rottura, almeno a chiacchiere, lo è.
E anche molti fra i francesi che ho conosciuto nel mio viaggio a Parigi la pensano come me. Magari davanti a un bicchiere di vino, ma
non credo sia rilevante.
Perché, fondamentalmente, la gente è stanca.
Stanca di essere in balia dello spread e di altre cose che non capisce nemmeno ad inculcargliele coll’imbuto.
E giustamente.
In Francia (come in Italia) la gente non ne può più di vedersi calare la scure dall’alto, di farsi dominare dai cd. poteri
forti e di sentirsi dentro una puntata di Voyager.
Sarà un caso che un terzo della popolazione, stando ai sondaggi, si divida tra estrema destra e estrema sinistra?
Per i più moderati, Hollande offre una speranza.
Una speranza di rivincita della classe media, bistrattata e in via di estinzione, che reclama un valore e un peso. La rivincita di chi
aspetta sviluppo e nuove politiche sociali, ma non lo attende solo in astratto.
Domenica, secondo il mio piccolo punto di osservazione, sarà un punto di svolta.
In bene?
In male?
E chi lo sa.
Se dovesse vincere Hollande, la nostra sinistra dovrebbe iniziare ad uscire dal coma, proponendo idee, prospettive e valori
concreti, che escano dal centrismo cattolico e stantio in cui è piombata.
E politici nuovi, questo è poco ma sicuro.
Cazzo.
In tutto ciò una icona
di Francia afferma la sua preferenza per Marine Le Pen (figlia di cotanto padre) definendola una donna meravigliosa e svelando che il suo presidente ideale sarebbe Putin (perché difende gli
animali, le persone chissenefrega), scopriamo anche che Asterix è di destra. Non l’avrei mai detto, anzi la sua disobbedienza contro i Romani e la loro prepotenza mi pareva prioprio di
sinistra.
Orca troia, non si può mai dire.
E comunque sono certa che Obelix la pensa
diversamente…