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24 aprile 2017 1 24 /04 /aprile /2017 18:46

La dichiarazione dei redditi si avvicina, come ogni anno. E come ogni anno si ripropone l'annosa questione: a chi devolvere il 5X1000? Le associazioni sono tante, le richieste infinite, le cause meritevoli pure. E la paura delle fregature, anche.

Io quest'anno ho scelto ANTEA, una Onlus che nasce a Roma nel 1987 per garantire assistenza gratuita a domicilio ai pazienti in fase avanzata di malattia. L’assistenza Antea è basata sulle Cure Palliative, un approccio che comprende non solo assistenza medico-infermieristica, ma anche supporto psicologico, riabilitativo, sociale, spirituale e legale al fine di garantire la migliore qualità di vita possibile al paziente ed alla sua famiglia.

I servizi dell’associazione sono completamente gratuiti e garantiscono una assistenza 24 ore su 24 sia in struttura di hospice che domiciliare, oltre ad affrontare lo spinoso tema dell’assistenza psicologica dei familiari che spesso si ritrovano ad affrontare un viaggio senza ritorno con i propri cari senza avere i mezzi per affrontarlo adeguatamente.

Io ci sono passata, non è facile vedere una persona che si ama perdere la propria autosufficienza, non è facile veder soffrire e non sapere come fare. Una volta mi sono trovata ad implorare la morfina nello studio di un dottore che non capiva. Sono passati quasi venti anni e tanta strada si è fatta nel campo delle cure palliative, anche grazie ad ONLUS come ANTEA che promuovono la ricerca tramite una rete nazionale di esperti.

Insomma, usate bene il vostro 5x1000.

Usatelo col cuore.

 

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9 febbraio 2016 2 09 /02 /febbraio /2016 18:15

Odio gli adempimenti burocratici.
Li odio tutti, indistintamente.
Ma odio ancora di più quelli che potrebbero essere svolti da casa con un click e che invece vengono strutturati come stanze della tortura e che ti obbligano prima di tutto a chiedere un permesso dal lavoro e poi a romperti le palle per un tempo sufficientemente lungo da causare la morte di almeno un paio di cellule del tuo cervello.

Uno di questi è la pre-iscrizione alla scuola dell'infanzia, Vorrei capire come e perché per la scuola primaria e la media basti un modello on line e per andare alla vecchia scuola materna no. Quale criterio è stato scelto? Non si sa. Non è dato sapere.

Dobbiamo andare al Centro Didattico competente e fare la fila. Evviva, evviva. 
E allora meglio andarci in compagnia, coinvolgendo un'altra mamma/amica, Erica,  nella mia stessa situazione. L'unione fa la forza, dicono, e di sicuro sconfigge la noia.

Ora, il Centro Didattico di cui sopra altro non è che un ufficio presso la scuola primaria princpale del mio paese alias il lager che costituiva le mie ex scuole medie rimesso a posto. 
Un effettaccio a tornarci.
Mannaggia brutte le scuole medie.
Sono abbastanza certa di aver visto passare il vicepreside Torchia mentre stavo lì in attesa fuori dalla porta.
Le scuole medie, mah.

Alla fine l'addetto si accorge della nostra presenza e ci fa entrare. 

- Buongiorno, iscrizioni alla scuola dell'infanzia?
- Eh, sì.
- Per lei? 
- No, guardi, io ho dato.
- Ah, ah. Si vede. Nome  e cognome?
(SGRUNT!) E declino le generalità di Emma al simpatico impiegato. Sorvolo sul fatto che ha chiesto sia a me che alla mia amica prima le generalità del padre e poi le mie come se ci fosse una scala gerarchica e che ha fatto battutine sulla mia età ("Ci ha pensato, eh?")
- Dunque, dove la vuole pre-iscrivere?
- Alla scuola del paesello.
- Ah, bene. E' la prima, sa? Non credo avrà problemi anche se è anticipataria.
- Benissimo.
- E' vaccinata?
- Sì sì. Oddio, le manca ancora il trivalente, ma ogni volta che prendiamo app...
- Sì, sì, come crede. Tanto è una autocertifcazione, firmi qui.
- Aehm.
- E la religione cattolica?
- Cosa?
- La vuole?
- Cosa?
- L'insegnamento della religione cattolica. Accetta?
Nella mia testa si sono aperti diversi scenari, tra i quali spiccava mia madre intenta a picchiarmi in testa con una padella antiaderente di 28 centimetri di diametro. Che fare? Aderire e piegarmi oppure... Oppure? Per mia fortuna Erica, prontamente al mio fianco, mi ha riportata alla realtà con una gomitata.
- Allora, qui c'è fila! Cosa scrivo?
- Eh, scusi, sì. Ma scriva sì, poi alle elementari deciderà lei.
- Come crede, tanto...
- Tanto che?
- No, dicevo, tanto voi moderni...

Ho preso il foglio e mi son messa di lato, per far spazio alla mia amica.
ma con una strana sensazione in fondo al palato, mista di buono e cattivo. In fondo quel che volevo l'ho ottenuto, mia figlia a settembre si iscriverà alla scuola dell'infanzia del paesello come desideravamo io e l'Amoremio e di questo ne sono stata felice, ma ho anche la consapevolezza che la strada sarà lunga e costellata moment critici in cui finirò a litigare con maestre e genitori poco moderni.

L'ho già detto che mi proporrò sempre come rappresentante di classe?

 

 

 




 

 

 

 

 

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18 febbraio 2015 3 18 /02 /febbraio /2015 16:28

Ultimamente per lavoro mi capita di analizzare un fiume di curriculum derivanti da annunci messi dall'azienda per cui lavoro in un noto portale di selezione del personale. 
Un lavoro interessante, non trovate? 
Sì, ma anche un lavoro che fa riflettere, perchè in fondo il curriculum vitae di una persona è il suo biglietto da visita preliminare che potrebbe portare ad un colloquio di lavoro (e quindi ad una opportunità) oppure finire direttamente nell'archivio (aka il cestino del riciclo della carta).

Quindi, cosa fare per non venire "archiviati" in malo modo? O meglio, cosa sarebbe meglio non fare
Alcuni piccoli suggerimenti:

Foto di presentazione.
Già la foto nei cv non mi piace, ma è un problema mio; in genere, alcune società la richiedono come obbligatoria quindi è anche giusto metterla.
Però ragazzi, le basi, le basi sono importanti… no foto al mare, no foto col bicchiere del mojito in mano, no foto vestiti stravaganti, no foto della patente a diciotto anni se siete classe 1956, no foto introspettive da film russo coi sottotitoli in rumeno. 
Foto normali, grazie.
Anche le foto in cui sembrate serial killer non vanno bene, eh.

Millantare conoscenze impossibili per rendersi interessanti (tanto chi va a controllare?). 
Dodici lingue o peggio inglese fluente (tu e io sappiamo bene che non è vero, isnt'it??), Master in Fuffologia Astratta all’Università paritaria dello Sri Lanka, Corso di Criminologia Applicata al web dell’Università di Fargo. E' vero che nessuno va a controllare, ma se dovete o volete mentire almeno fatelo con una certa discrezione.

Scrivere cose senza senso per di risultare figo.
"Sono un uomo polivalente e well done che ama lavorare da solo, ma anche in team ed è sempre alla ricerca delle marketing strategy più idonee per battere i competitor". Ecco, questa è una frase che non vuol dire una cippa, tranne per il fatto che la parola competitor mi fa rizzare tutti i peli delle braccia e quindi mi porta ad archiviare il cv come sopra indicato. 

Uccidere l’italiano 
Una parla per tutte: "Mi piace sfidarmi ogni giorno cercando trattative, opportunità di bussiness o il modo di aumentare la mia quota di portafogli". Ancora non ho ben capito cosa volesse dire, a parte che la sua maestra deve essere morta quando lui frequentava la seconda elementare e non è stata mai rimpiazzata.

Sapere più o meno a chi si manda il curriculum
Se ti chiamo per una selezione e cadi dalle nuvole, non è bello. Se non conosci il nome dell'azienda per cui lavorare non è bello. Se poi mi qualifico e tu mi rispondi "Io sono laureato, mica guido il camion" meriti di finirci tirato sotto, dal camion. 

Essere pertinenti
Se metto un annuncio in cui cerco un esperto di informatica, tu maestro di tennis dal 1996 che ti fai avanti a fare? Cioè, puoi anche farti avanti, eh, vedi tu,però poi non ti lamentare se non ti richiamo!  
Se cerco un commerciale, tu che fai la bodyguard che me lo mandi a fare il tuo curriculum in divisa mimetica? Mi minacci col Krav Maga?

Evitate di raccontare troppo dettagliatamente le vostre vicende personali.
Hobby ed interessi servono a contestualizzare una persona, è vero, ma basta un accenno. Se aiuti i randagi, se fai volontariato e sei una bella persona, mi fa piacere. Ma non mi allegare sette pagine di attestati e riconoscimenti, davvero. Io, che non sono una bella persona, te lo archivio il cv. 

Riassumendo: siate semplici, siate chiari, scrivete bene le vostre esperienze e quello che avete fatto negli anni senza essere ridondanti, siate sinceri, educati e sperate nel fattore C che è quello più importante.

Difficile?

 

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Tutto quello che c'è nella mia testa...vita, amore, arte, libri, immaginazione, musica. Il tutto naturalmente immerso nella confusione più totale. Poco? Qualche volta, pure troppo!!!

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