
Complice un temporale estivo ed una umidità vicina a quella del Messico, in pausa pranzo ho disertato la palestra per dedicarmi ai piccoli acquisti tipici di una partenza: dentifricio, salviette, bagnoschiuma e tisana alla liquirizia.
Vabbè.
Tipici.
Tipici per me.
Girando per il centro commerciale, godendo dell’aria condizionata e meditando la fuga ogni volta che un profilo mi ricordava vagamente quello dell’ingegnere, mi sono buttata tra gli avanzi malaticci e XL dei saldi estivi.
Anzi, magari mi piacerebbe pure incontrarlo, l’ingegnere.
Così potrei dirgli in faccia che il bonsai che mi ha regalato per il mio compleanno è ufficialmente deceduto e che la causa non ha saputo identificarla nemmeno Grissom.
S’è semplicemente intristito, rimpicciolito, rinsecchito ed indi è spirato.
Non so se abbia sofferto o meno.
Spero di no.
Forse.
E che la colpa è sua, perché regalare a me, Phoebe, qualcosa di vivo che non sia un gatto è qualcosa di mostruosamente assurdo e denota la totale mancanza di conoscenza della mia persona, nonché di rispetto per la creatura affidata alle mie cure e destinata a morte certa.
Ah, poi vorrei anche dirgli che ora esce con un cesso con le gambe vestita come un brutto manichino di Motivi e con i capelli setolosi. Non setosi. Volevo dire proprio setolosi.
Forse è meglio se non lo incontro, ripensandoci.
Delusa dallo shopping e con all’attivo solo l’acquisto di un semplice libercolo estivo a 5,00 euro, ho deciso di approfittare dei bagni del centro commerciale.
Eh, bèh.
Ebbene sì.
Succede anche a me.
E siccome difettavo di materiale cartaceo da leggere, mentre espletavo le mie normali funzioni corporali mi sono messa ad esplorare con lo sguardo le centinaia di scritte che dipingono come murales le porte dei bagni.
Molti sono di ragazzini, liceali con l’Uni Posca facile che approfittano della breve immortalità regalata loro da un tratto di pennarello. Ma gli altri?
Ora, sorvolando sul fatto che non ho mai scritto nulla sulle porte dei bagni nemmeno alle scuole medie, né credo di conoscere o frequentare qualcuno che lo faccia abitualmente (ma forse non si può mai sapere…), ce n’è veramente per tutti i gusti e possono essere divise in diverse categorie ben delimitate.
Le profferte sessuali
A leggere quel che c’è scritto nel bagno delle donne, Perugia è il regno dei superdotati. E io non ne ero a conoscenza! Ma che sfiga!!! Oh, sotto i 30 cm non se ne trova ma nemmeno a sforzarsi. Un miracolo. Che sia stata io la più sfortunata sinora?
Forse dovrei appuntarmi un paio di questi numeri…
Che poi, ora che mi viene in mente, in che frangenti gli uomini si intrufolano nel bagno delle donne per lasciare il loro cellulare tatuato sulla porta? Di notte? Travestiti da donna? Ci mandano la sorella? Posso capire la presenza dei messaggi lesbo, ma gli altri? Hanno forse dei procuratori donna? Delle specie di papponi al femminile?
Ma il punto è: sono veri questi numeri? C’è qualcuno che chiama davvero?
Qualcuno che usa davvero i cessi come la propria agendina privata?
Chi scrive sulle porte dei bagni è alla ricerca di qualcuno o sono solo scherzi di cattivo gusto?
Cioè, dietro c’è un business che non capisco?
Una perversione che non conosco? O sono solo burle?
O magari, piccole vendette di amiche/amanti deluse…
Quasi quasi c’ho un paio di numeri da scrivere anch’io… Dov’è il pennarello?
L’insulto gratuito
“Marta della II C è una puttana”.
Brava. L’ho sempre sostenuto pure io. Sì sì.
Risposta:”Puttana sarà tua sorella che fa i xxxxxxxxx. Firmato Marta”
Risposta alla risposta “Ma tu sei più brava”
Risposta della risposta alla risposta: “Poco ma sicuro!!!”
Complimentoni! Scriverlo nel curriculum? No?
Risposta della risposta alla risposta della risposta:”Allora vedi che sei puttana??!”
Standing ovation ed applausi.
L’annuncio
Probabilmente, dal punto di vista sociologico è la parte più interessante.
“Francesca & Marco per sempre” (Si vabbè…)
“Luca sei bono” (Dovreste vedere come si è ridotto il bello e dannato della mia scuola media per capire che la bellezza è un attimo fuggevole…)
“V B the best in the wordl” (Vai, vai... vai all’università o entra nel mondo dei Co.co.co che poi vedi... E studia l’inglese!!! Capra!)
Fino ad arrivare all’immortale e da me ovviamente sottoscritto per motivi calcistici ma anche no “Chi non salta è un ternano”
Terminato questo edificante ed interessante escursus ho preso sollevata la via dell’ufficio, parecchio più consapevole di come il mondo sia pieno di pazzi mitomani alla ricerca di un secondo di notorietà, importante anche se può venir spazzato via da una mano di venice a basso costo.
Ma anche del fatto che la prossima volta mi porto un libro…