Ci sono persone che hanno la fortuna di
lavorare in un ufficio ordinato ed accogliente. Io no. Io sto in un openspace in cui risiedono le più disparate figure aziendali, il cui fondamentale tratto distintivo è l’uso del pettegolezzo.
Che ci faccio lì? Devo ringraziare il caso. Ma anche il fatto che la sede aziendale è discretamente piccola.
Ad ogni modo, la situazione era abbastanza sotto controllo finché sei mesi fa non è arrivato
LUI.
LUI, il nuovo assunto.
No, smettete di leggere gli Harmony immediatamente. LUI non è Gabriel Garko con il plus di un cervello, non è aitante e atletico, non è un principe arabo single, non è divertente e non è nemmeno
discreto. Non è nemmeno presentabile, a dirla tutta.
LUI si veste come se facesse l’imbianchino, con in più le scarpe da ginnastica col bavero tirato su in bellavista come i rapper.
LUI fuma come una ciminiera e anche se le noiose procedure aziendali nonché la legge gli vietano di fumare all’interno, quando rientra dalla sessione fumosa puzza come un appestato.
LUI è l’essere più sessista, maschilista e razzista che abbia mai incontrato in vita mia.
LUI non parla l’italiano, ma un misto di calabrese, pugliese e perugino che lo rende incomprensibile.
LUI non sapeva cosa fosse una mail prima di sei mesi fa.
LUI ha chiamato un figlio Silvio in onore di. Anche se la notizia sconvolgente è che tale scimmione sia riuscito con successo a procreare.
LUI guarda in televisione solo Striscia la notizia e AXN, e ci tiene molto a far sapere a tutti quello che ha visto la sera prima.
LUI è l’ultimo degli uomini di Neanderthal. Credevate si fossero estinti a favore dei cugini col cervello più grande, vero? Eppure la forma del
cranio e la fronte sfuggente lo tradiscono: LUI è uno di loro!
Sarebbe un personaggio perfetto per un libro grottesco. Ci dovrei pensare, sì, ma temo che nessuno al mondo crederebbe che possa esistere un simile esemplare, talmente gretto da risultare
finto.
E vive accanto a me.
Mi spalanca la finestra quando fuori ci sono 10° e l’uragano Katrina.
Origlia le mie telefonate.
Guarda i video dei peggiori incidenti automobilistici di sempre su Youtube.
Ma soprattutto PARLA. Parla sempre, dalla mattina alla sera con quel suo incomprensibile accento e con la grammatica di un bambino di 5 anni.
Parla, parla, parla. E figuratevi se nell’openspace non trovava tutto il terreno fertile di cui aveva bisogno.
E io? Sopporto, abbozzo, metto le cuffie, ostento indifferenza, piango miseria coi miei capi per essere trasferita. Senza esiti.
E lui continua ad interim.
Ma ci sono giorni in cui una donna dice NO.
Dopo averlo sentito dire cose che rendono Hitler un moderato senza ribattere, dopo averlo sentito prendere in giro tutte le razze e le attitudini sessuali del mondo, oggi ho sbroccato.
E’ lunedì.
Ho il ciclo.
Ho dormito di cacca.
Fuori piove.
Ok?
LUI e l’openspace tutto stanno discutendo sulla possibilità di emigrare in Australia (magari!!!!), sogno da sempre accarezzato da una mia collega ormai attempata. Mentre i decibel della
conversazione salgono, LUI sbraita informandola con un ghigno che a chi entra in Australia non serve solo il visto, ma deve subire indicibili torture tra cui una perquisizione rettale.
“Ma dai, non ci credo”
“E’ vero! Non è mica come qui in Italia che tutti fanno come vogliono e entrano tutti questi immigrati!”*
“Questo è vero. Ma non credo…”
“Sì sì, guarda i programmi di AXN dopo mezzanotte! Prendono una mano e la infilano su per…”
“ORA BASTA! SILENZIO!” Mi sono ritrovata in piedi, come una maestrina che sgrida i bambini della terza elementare. Ho l’attenzione di tutti nell’openspace, e alcuni mi guardano come cagnolini
abbandonati in una piazzola. “VOGLIO SILENZIO PER LAVORARE, CHIARO? NON E’ UN BAR!” Mi giro verso LUI e rincaro la dose:”E TU, INVECE DI STARE LA
NOTTE A VEDERE CAZZATE, UTILIZZA IL TEMPO PER DORMIRE, CHE IL TUO CERVELLO NE AVREBBE UN DISPERATO BISOGNO! PURE IO VEDO SEMPRE PRIGIONIERI DI VIAGGIO, MA NON VUOL DIRE CHE SUCCEDA SEMPRE! E’
TELEVISIONE, CAZZO!”
Mi siedo, stampo una mail, telefono.
Come se non fosse successo nulla.
Sono passate tre ore e nessuno ha più fiatato.
Mi hanno chiuso anche la finestra.
Un paradiso.
Averlo saputo sbroccavo prima.
*Mi è impossibile rendere il suo accento. Tappatevi il naso e provate a pensare
di aver fatto una lobotomia, vi ci dovreste avvicinare.