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22 dicembre 2004 3 22 /12 /dicembre /2004 10:10
Avete mai provato la Coop la settimana di Natale alle 19?

E' un delirio. Una guerra. Una trincea.

Bambini che urlano, signore attempate e fresche di parrucchiere che si accapigliano per l'ultimo pezzo di capitone rimasto perdendo ragione e dignità, cassiere sull'orlo di una crisi di nervi se non pesi esattamente i canditi per il torciglione e non appiccichi in modo corretto l'etichetta.

Ed in questo girone dell'inferno IO.

Tutto perchè mia madre ha deciso che si doveva approfittare della strabiliante offerta un pandoro Bauli = 1€ e che io dovessi affrontare la ressa per accaparrarmi le ultime confezioni rosa di altamente calorico prodotto natalizio.
Con tanti auguri e ringraziamenti da parte della mia cellulite.
Lascio immaginare la fila alla cassa.
E siccome nessun soggetto interessante è apparso all’orizzonte, mi dedico al mio sport preferito e cioè l’utilizzo della Vodafone Infinity e chiamo l’Avvogatta. Dopo venti minuti al telefono e svariati avvisi di chiamata e/o messaggi arrivati al mio cellulare, riattacco. E sono ancora ferma inchiodata alla cassa.

Controllo il maledetto cellulare.

Telefonata di X. Ok, richiamerò. Forse.
Sms di X. Ah, ok per stasera. Bene.
E questa telefonata di chi è? Non è registrato questo numero…
Eppure… eppure lo conosco…
Ma… ma… è il suo!!!


Incuriosita mi giro intorno perché, intuisco che DEVE essere da qualche parte.
Ed infatti è in fila due casse dietro di me.
Chi??
Come chi???
Il principe dei frequentanti, il re del ”èmegliosenonlodicianessuno”, il soggetto a cui mi legava una attrazione sessuale mai provata, colui che per due anni e passa m’ha avvelenato la vita con un tira e molla bestiale, il personaggio mitologico nei racconti con gli amici, insomma LUI.
Certo, io c’ho le mie colpe: come si fa ad intestardirsi in un rapporto così? A credere addirittura che fosse amore, a lasciarsi trasportare sempre avanti dalla sindrome di Catherine di Wutherings Heights???

Era un anno che non lo vedevo. E, credetemi, in un buco come casa mia è un record vero.
Me stavo a preoccupà… Ma fonti attendibili me lo davano fidanzato e contento, anzi addirittura casalingo e studioso.
Ci siamo fermati a chiacchierare amabilmente, come non avrei creduto possibile: lui leggermente in imbarazzo, io tranquilla e contenta di rivederlo. Amichevole e poco cinica come al solito, gli ho fatto notare che i suoi capelli bianchi sono aumentati in modo più che esponenziale e a chiedergli se la sospirata laurea è arrivata.
Ho rischiato anche di beccarmi un va a quel paese…

Niente, non ho sentito niente.
Insomma, sono stata contenta di vedere che sta bene, ma tutto qui.

Niente pathos, niente nostalgia, niente attrazione, niente voglia di mandargli un messaggio, niente.
Strabiliante.
Sorprendente.

Forse è vero che tutto è relativo, che tutto passa. Forse è vero che siamo come l’acqua di un fiume che scorre e che il tempo, prima o poi guarisce tutto.

Peccato che non sempre sia così.
Peccato che riemergendo dal passato, invece, certe persone abbiano il potere di rigirare il tuo mondo con un dito senza nemmeno scomporsi. E scoprire che un anno, per te, non ha voluto dire assolutamente nulla.
E sentirsi spiazzata, stupida, sciocca. E pure un filino infantile.

Ma tutto è relativo, in fondo…

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Tutto quello che c'è nella mia testa...vita, amore, arte, libri, immaginazione, musica. Il tutto naturalmente immerso nella confusione più totale. Poco? Qualche volta, pure troppo!!!

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