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19 giugno 2006 1 19 /06 /giugno /2006 21:56
Passati i trenta è un must irrinunciabile, una costante indelebile dell’esistenza del single.
Succede così, e non te ne accorgi nemmeno.

Se sei single, tutti i tuoi amici accoppiati o  non, etero o gay, uomini o donne, di destra o di sinistra, TUTTI senza eccezione alcuna al mondo cercano disperatamente di rendere un servigio all’umanità. Accoppiandoti.

Sai, ho un collega single e simpaticissimo. F-A-V-O-L-O-S-O!!! Te lo devo far conoscere!!!!!”

O un cugino. O un amico. O un amico di un amico. Di un amico.
Ah.
No, cioè, voglio dire, grazie!
Fantastico. Anzi no, favoloso. F-A-V-O-L-O-S-O. Ma mi devo essere un secondo distratta, avevo forse chiesto nulla? Cioè, sia chiaro, apprezzo il gesto. Davvero.
Ma magari ci rifletto su un attimo.
O un anno, adesso vedo.
No, non sono spocchiosa, presuntuosa o quello che vi pare. E’ che a voler andare rigorosamente secondo una logica statistica, non c’è trippa per gatti.

Già, perché 90 volte su 100 il F-A-V-O-L-O-S-O in questione è un essere orribile, squallido, interessante come le Pagine Utili, tamarro o cinquantenne. Il ché, a meno che non si tratti del sosia bello di George Clooney, viene automaticamente associato nella mia mente alla figura paterna. E non è un complimento.
Affatto.

Dunque, dei 100 gloriosi e forti ce ne sono rimasti, diciamo, dieci.
Sono una ottimista, è risaputo.

Di questi, cinque sono fidanzati e/o in procinto di (ché si sa, l’uomo è cacciatore), in vena di “fare nuove conoscenze” o vessati dal capo a venire a cena con me.

Due dei restanti sono, in media, gay latenti e questo, per l’amor del cielo, me li rende simpatici e adatti a  sabato pomeriggio di saldi megalomani, ma non sessualmente appetibili.

Uno dei superstiti è certamente, per la legge dei grandi numeri, un palestrato pompato come un palloncino, gonfio di anabolizzanti ed il cui passatempo preferito è far muovere i pettorali al ritmo di “Pump it up”. Questo soggetto è in assoluto il peggiore che può capitarti in un appuntamento al buio, perché non sa nemmeno conversare di qualcosa al di fuori della palestra, ha mal di testa se legge i cartelloni pubblicitari e spesso ha un fagiolino al posto del pisello.

Alla fine della nostra analisi ce ne sono rimasti due.

Di questi, per le note leggi dell’attrazione, uno non è interessato e/o non mi trova sessualmente attraente o affascinante. Stolto.

Quindi, matematicamente parlando, su 100 incontri combinati, uno solo potrebbe essere quello giusto. Egli. L’inafferrabile Mr. Right.

In parole povere, un misero 1%. Un po’ poco, specie perché 99 incontri barbosissimi non sono pochi, ma è sempre una percentuale importante e degna di nota nel selvaggio, violento ed inospitale mondo dei single e nella lotta brutale per l’accoppiamento.

Allora che si fa? Ci si butta?

Un po’ perché chi cerca di accoppiarvi non è solo la dirimpettaia di scrivania pettegola, ma un amico che vi vuole bene, un po’ perché a dire il vero avete poco da perdere si va in scena. CIAK! Pregando di non capitare alla festa paesana del freak d’annata ed incrociando le dita. Tutte.
Anche quelle dei piedi.
Perché è molto più facile che davanti vi si pari innanzi un ingegnere pelato in bretelle, privo del senso dell’umorismo di base ed il cui unico argomento di conversazione siano le forze assiali che reggono un palazzo.
O qualcosa del genere.
Più o meno.

O magari vi divertirete.
Chi può dirlo?
Bisogna provare, provare, provare, provare... che alla fine magari si riesce.
A meno che, come può orrendamente accadere, l’1% sia uno stronzo. Ovvero, donne, avete trovato il vostro Mr. Big.

In bocca al lupo...

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