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6 dicembre 2004 1 06 /12 /dicembre /2004 15:49
Tra un paio di giorni è l'otto dicembre.
Festa dell'Immacolata Concezione, certo, ma anche principale porta dell'inferno mediatico e consumistico che è il Natale da cui si riverseranno tonnellate di fiocchi rossi e quintali di note melense.

E' di moda sputare sul Natale, lo ammetto.
Sul suo fuggi-fuggi verso l'albero, i regali, le lucine.
Eppure è una festività a cui non si può rinunciare, nessuno lo fa.
Persino in Giappone festeggiano il Natale con cappellini rossi da Santa Claus e lucine colorate. Jingle Bells cantata dai Chipmunks rieccheggia nelle vie di Tokio. Peccato che, scintoisti dentro, nulla sappiano di questa festa, essenzialmente cattolica. Almeno nell'origine...
Tutti chiacchierano su che pizza sia il Natale, su che frenesia insopportabile ci sia in giro, sulla noia inenarrabile di pranzi e cene con parenti polverosi riesumati per l'occasione, eccetera eccetera... però poi tutti con la fetta di panettone in bocca e olè.

Nessuno rinuncia.

Se lo fai, automaticamente sei lo Scrooge di Dickensiana memori, il cattivo, il noioso, la rompiballe.

Io il Natale non è che lo odio: mi irrita.
Mi irritano tutte ‘ste lucette appese per la città, i negozi vestiti a festa, le stesse canzoni tutti gli anni, Rudolf la renna, Babbo Natale.
E poi, anno dopo anno, i commercianti per sfruttare l'onda Natale la tirano fuori un po' prima. Quest'anno ho visto cartelloni pubblicitari con gli auguri il 15 novembre. Per tempo, eh?
Ogni anno l'aspetto meno, ogni volta lo spirito del Natale è un po' meno forte in me.
La corsa ai regali, poi, è insopportabile anche per me malata di shopping.

E a questo cosa compro?
Ma lo prendo?
E se poi lui/lei non c'ha pensato?
Metto in imbarazzo la gente... o no?
Ma è il pensiero che conta?


Comunque, questo delirio è un universo che so gestire. Quello che mi crea un vuoto in fondo allo stomaco è la notte di Natale, Ed anche tutta la giornata, a dire il vero.
E' che Natale è un giorno "pompato".
Ci hanno instillato nella mente che angeli, spiriti, folletti ed elfi quel particolare giorno faranno un superlavoro per accontentare proprio tutti.
Siamo convinti che tutti saremo più buoni, in quel particolare giorno.
Che qualcosa di meraviglioso, inaspettato e magico colpirà proprio noi, complice l'effetto Walt Disney prima maniera.
...
.....
......

E infatti non succede mai nulla, a Natale. Tranne, forse, una overdose da cappone e panettone.

I cattivi restano cattivi e non si pentono.
Famiglie e rapporti non si ricostruiscono se non sotto l'egida commerciale della poco angelica De Filippi.
Gli amori non tornano a bussare recando fiori e chiedendo perdono.
Due volte su tre magari piove pure.

Insomma, un disastro su tutta la linea.
Lo dico sempre, io: è la televisione ed i libri che mi hanno rovinato, caricando la mia immaginazione di aspettative magiche e illusorie fantasie.
Mi dimentico sempre che in genere la gente è cattiva.

O forse sto sbagliando prospettiva.
Magari il Natale è dentro di noi indipendentemente dalle decorazioni, dai regali e dallo sfrenato consumismo. E' in noi, e sta solo alle persone di buona volontà riscoprirselo addosso guardandosi dentro.
Sempre.
Ogni giorno, non solo il 25.
Non è facile, ma forse è l'unica strada possibile

Certo, non fa vendere panettoni questa mia teoria...

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Tutto quello che c'è nella mia testa...vita, amore, arte, libri, immaginazione, musica. Il tutto naturalmente immerso nella confusione più totale. Poco? Qualche volta, pure troppo!!!

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