Un gatto è sempre un investimento.
Sia dal punto di vista affettivo, visto che pretende con occhi implorante coccole ed attenzioni salvo
dimenticarsene appena una mosca gli passa a fianco e desta il suo interesse, sia economico.
Sì, economico. E non intendo solo dal punto di vista di crocchette, sabbia e veterinario. Dove la mettiamo la sua predilezione atavica per le tende ed i tappeti?
E come ci si può dimenticare del suo grande, grandissimo amore? Come quale?
Ma il divano!!!
A casa nostra il divano è un luogo sacro. Ci si mangia, guarda la tv, ci si racconta la giornata e si usa in
tutti i modi per cui il progettista l'ha creato, più un paio a cui magari proprio non c'aveva pensato.
Io e l’Amoremio torniamo dopo una lunga giornata di lavoro.
Cena, camino e coccole sul divano: un must invernale imperdibile.
Ma ecco che arriva lui, il piccolo Nevruz.
Unghie puntate ad uncino sul divano, si fa strada a colpi di spada nemmeno fosse Jack Sparrow capitano dei pirati. Denti aguzzi come lo squalo dei Caraibi, pronti a tirar fuori l'imbottitura del
divano in tutti i modi che l'ingegno gattesco sa trovare. E così il mio povero divano damascato blu e giallo, dono generoso dei precedenti proprietari della mia casa, è diventato all'improvviso
un coacervo di fili tirati e zampate di felino.
Il mio fidanzato se l'è presa col gatto.
A dire il vero, lo voleva buttare dalla finestra quando s'è accorto del misfatto.
Ma povero Nevruz, è solo un micino!!!!
Io, che quel divano damascato l'ho amato perché simbolo della nostra nuova vita insieme, l'ho presa per quello che è: l'occasione per cedere il passo alla tecnologia ed all'eleganza di un divano nuovo. Bello. Tecnologico.
Che ci traghetti nella nostra nuova ed accogliente vita.
Che poi diciamolo: il fu divano proprio bello non era.
E così sono entrata in un negozio Natuzzi, quelli della pubblicità Divani&Divani. Con un occhio solo a dire il
vero, perché immaginavo prezzi da gourmet francese e commesse come fotomodelle anoressiche e glamour.
Nel santuario dell'arredamento fashion pensavo di sentirmi come Ugly Betty davanti a Vogue.
E invece no. la commessa, gentilissima, mi ha accolto col sorriso, capito le mie esigenze e fatto fare un piccolo test per capire che divano comprare e cosa era meglio per me.
E cosa esce fuori dal test? Un divano bianco, bellissimo, enorme. Elegante, ma minimale. Una casa nella casa. Di quelli che li guardi e pensi che il suo acquisto rischia di azzerare per sempre la
vita sociale dell'uomo medio, figurarsi dell'uomo medio lettore.
Anche l'Amoremio che girava con il sopracciglio alzato s'è dovuto ricredere.
E alla fine abbiamo comprato.
Non solo il divano, ma anche il dissuasore per gatti.
Sennò la prossima volta ci vola davvero giù dalla finestra...
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