Overblog
Segui questo blog Administration + Create my blog
20 giugno 2014 5 20 /06 /giugno /2014 08:23

La maternità è una esperienza bellissima, totalizzante e completamente rivoluzionaria per la vita di una donna. Una esperienza così forte da ribaltare la vita quotidiana come un calzino. E se come me avevate una vita a mille all'ora, capite bene che la rivoluzione si fa violenta.

Sono in maternità ormai da gennaio e mentre all'inizio gli ormoni mi dominavano almeno all'80% e mi facevano vivere come se i giorni fossero solo pezzi dello shangai da mettere in fila, ora all'improvviso mi sento diversa.

Mi sento ingabbiata in una routine in cui tutti hanno rilevanza tranne me, in cui devo far quadrare mille cose, pensare a mia figlia ma non solo, mantenere tutto perfetto, in ordine. E badare a lei, che ha bisogno di me. E' strano questo concetto, soprattutto per me, per me che ho sempre vissuto solo per me, senza dover mai ragionare su nessun altro che non fossi io.

E all'improvviso IO non conto più, sono in seconda linea ed i miei bisogni, le mie necessità e le mie volontà non sono più una ragion d'essere. Perché c'è LEI e il mio amore smisurato e tardivo per il suo sorriso sdentato e va bene, la maternità è una cosa che ho desiderato molto e non è che me ne lamenti.

Solo che la vita della neomamma è difficile. Ci sono giorni che sembrano fatti solo di ninne nanne e di frigne fatte per noia, mentre il mondo reale corre lontano e indipendentemente dalla mia volontà, senza il tempo per pettinarmi, per rendermi un attimo presentabile o anche solo per fare la pipì. Figuriamoci scrivere.

E nei giorni in cui mi sembra di aver cantato Fa la ninna, fa la nanna per un tempo sufficiente a far addormentare tutti e sette i nani di Biancaneve, mi sembra di essere fuori del flusso delle cose, dalla vita che aveva importanza prima e che ora sembra avermi dimenticata.

Paradossalmente all'inizio è stato più facile, forse perché Emma è sempre stata una bambina molto buona e mi ha fatto cullare nell'idea che potesse essere tutto facile. Ma non lo è.

Anche perché sto diventando vittima dell'ansia.

Ansia di non essere una buona madre, di non riuscire a fare e conciliare tutto, di non poter riafferrare al volo le fila della mia vita, di rimanere attaccata ad un palo mentre i miei giorni passano veloci. E si riaccendono anche le vecchie paure, come le ansie per i miei genitori, la paura di non aver abbastanza soldi (ma tanto i soldi non bastano mai, no?), il terrore che le persone attorno a me non siano felici.

Senza considerare le mie paturnie davvero ben motivate sul mio aspetto fisico e sull'essermi trasformata in una super mozzarella con le gambe (flaccide). Di questo magari parliamo un'altra volta, và.

 

Un quantitativo di ansie bello fornito, eh? Sufficiente ad avvelenarmi la giornata e a non farmi dormire. Non lo trovate ironico? Mia figlia dorme, ma io no.

Così ho parcheggiato mia figlia per un'ora da mia madre con la scusa di fare un solarim pre-battesimo ed un po' di spesa e mi sono presa un'ora d'aria. Ci vuole ogni tanto, no?

Ho fatto il lettino (ma è sempre stato così caldo? Ufff...) e poi sono andata a fare la spesa. Mentre giravo per gli scaffali ho sentito un bambino ridere a raganella da un passeggino. Non so perché, ma anche se sapevo perfettamente che non poteva essere lei, sono corsa a vedere e trovandoci un bambino che non era Emma, mi ha colto una nostalgia così forte, un pugno nello stomaco così improvviso che sono dovuta correre a casa.

E lei era lì, sul seggiolone.
E vedendomi entrare mi ha regalato un gigantesco sorriso sdentato.
Il mondo, all'improvviso, ha avuto senso.

 

Ora lo so, ce la farò.

Condividi post

Repost0
6 giugno 2014 5 06 /06 /giugno /2014 08:24

Nasce tua figlia, la guardi in faccia e pensi che non potrà mai esserci un momento più bello.

E' una iconografia classica, in fondo, riportata in cento libri, blog e giornali per mamme ed alla fine inizi a crederlo anche tu,

SBAGLI.

L'arrivo della pupa è un bel momento, niente da dire, ed il primo incrociare di sguardi è sicuramente un attimo che rimane impresso nella mente di tutti i genitori. Commovente, certo, ed è un momento che cambia la vita per sempre.

Ma è il più bello in assoluto? Il più perfetto?

Non credo. Anzi, per quel che mi riguarda, ne sono certa.

 

Giusto l'altro pomeriggio stendevo i panni in terrazza con mia figlia accanto seduta sulla sdraietta e intenta a ciucciare con dovizia e precisione la sua oca della Chicco. All'improvviso, nonostante fossimo all'aperto, un vaghissimo odore di fogna indiana ha raggiunto il mio naso, quel leggero profumo improvviso di fossa biologica che solo i neonati riescono ad emettere in pochi secondi. Ho abbassato lo sguardo verso di lei ed eccola lì che mi guarda con un sorrisetto sghembo. Un sorriso bellissimo, da canaglia, da guarda-che-ho-fatto. L'ho amata tantissimo in quel momento, è stato il nostro sguardo più bello.

 

Poi la mattina dopo lascio la pupa con mia mamma per fare una commissione. Lei ci sta bene e io sono tranquilla, quindi parto con serenità. Al mio ritorno le trovo fuori a spasso col passeggino e appena Emma mi vede mi stampa un mega sorriso allungando le manine verso di me. Può essere più bello di così?

 

Sì, forse sì. La stessa sera torna l'Amoremio dal lavoro, stanco ed acciaccato dalla giornata. E noi siamo sulla soglia ad aspettarlo, perché finalmente non fa più freddo. Emma in braccio a me lo vede e ride. Ride ancora quando ci abbracciamo tutti e tre.
 

Ma poi stamattina s'è svegliata e l'ho sentita mugolare. Sono andata a vedere e lei era lì, con i piedi in bocca. Appena mi ha visto mi ha regalato un sorriso sdentato immenso, gigante, come se mi avesse visto solo in quel momento e per la prima volta. Come se volesse dirmi “Mamma, che bello che ci sei anche stamattina!”. Decisamente questo è stato il suo sorriso più bello, il nostro sguardo più intenso.

 

Dopo quattro mesi oramai ho capito: scegliere un momento più bello non si può, ma forse sono io che non sono capace. Ogni giorno, ogni attimo è un dono, un momento speciale.

Sono troppo mielosa?


Ma soprattutto, è troppo tardi per invocare gli ormoni?

Condividi post

Repost0
4 giugno 2014 3 04 /06 /giugno /2014 07:30

Sono viva, eh.

Cioè, abbastanza viva, anche se mi sento come uno di quei topi da laboratorio messi per una settimana sotto un neon per vedere l'effetto che fa.

Avete presente quella sensazione che vi prende(va) alle sei del mattino quando da gggiovani si andava a ballare tutta la notte? Quella sensazione di testa leggera, vagamente scossa, le sensazioni corporee leggermente attutite? Ecco, ma senza aver bevuto nulla, però. Nemmeno un cocktail, nemmeno un crodino.

E soprattutto con le capacità di ripresa di una trentottenne. Ben tenuta, magari, ma sempre trentottenne.

E' che mia figlia ha deciso che la notte si balla, si canta e si ride. Si ride, sì, che a lei la cosa la deve far scompisciare parecchio, visto che si sganascia alle tre di notte come se fosse la cosa più naturale del mondo. Non c'è niente da ridere, bella mia proprio niente.

Le cause?

Era una notte buia e tempestosa... ah, no. Scusate, mi cala l'attenzione. Dicevamo? Sì, giusto. E' iniziato tutto con la cosiddetta “calibrazione del latte”: in pratica mia figlia è un piranha e il mio latte non le bastava più, perciò di notte ha iniziato a svegliarsi con la fame. Un paio di volte, non di più, ma da zero a due ho accusato il colpo. Sono anziana, l'ho già detto?

Quando la questione sembrava risolta è arrivato lui: il richiamo del vaccino.

Ora, non voglio sembrare né allarmista, né grillina ma il vaccino esavalente ha i suoi begli effettucci collaterali, specie se sparato insieme allo pneumococco, gentilmente offerto dalla Regione Umbria.

Non capite male, i vaccini secondo me vanno fatti, sono non solo indispensabili ma anche un dovere civico verso il prossimo. Ma hanno effetti collaterali, è inutile negarlo. Più o meno pesanti, più o meno duraturi nel tempo, ma ce l'hanno. Non è acqua fresca, è comunque una botta al sistema immunitario del neonato che va gestita e tenuta sotto controllo.

Un male necessario, ecco li definirei così i vaccini.

Fattostà che Emma ha iniziato a saltare nel sonno come una molla. Avete presente quando state nel dormiveglia e sognate di cadere? Ecco, così. Trenta volte a notte. Salta, si sveglia, chiama, ride e dopo poco si riaddormenta. LEI. Io, chiaramente, no. Glom.

A distanza di otto giorni le cose vanno meglio, ma io avrei bisogno urgente di otto giorni in una SPA con due massaggiatori cubani a pieno servizio.

Mi sorge spontanea una domanda: ma come facevo ad andare a ballare fino alle quattro del mattino, tornare a casa ed essere in ufficio sveglia alle otto?

 

Ah, già. Era dieci anni fa.

Condividi post

Repost0
22 maggio 2014 4 22 /05 /maggio /2014 08:30

Sembra ieri che aspettavo all'ospedale un segno di buona volontà da parte di mia figlia sentendomi leggiadra come un ippopotamo fuori dal fiume, ed ecco che invece Emma compie quattro mesi.

Quattro mesi, cacchio.

Da neonata mangia/dormi si è evoluta in una neonata 2.0 che afferra oggetti e studia coscienziosa l'espressione di chi le parla, per poi decidere se piangere o ridere. Più spesso ridere, a dire il vero, per fortuna mia figlia è un cuor contento.

Sembra passata solo un'ora dal giorno in cui predicavo a pugni alzati contro il corso preparto, reo di non avermi imparato a cambiare un pannolino o a fare il bagnetto a mia figlia ed eccomi qui che lo consiglio tronfia ad una mia amica incinta.

Pensavo non sarei sopravvissuta a questi mesi, che sarebbero durati per sempre e che mi avrebbero inghiottito in una routine senza fine fatta di poppate e pannolini, ansie senza fine e paure immotivate. Pensavo non sarebbe passato il tempo, pensavo che i giorni sarebbero rimasti sospesi come panni stesi al vento, che non si sarebbero accumulati a formare settimane e mesi. Invece sbagliavo. La primavera, per quanto stramba quest'anno, è quasi finita, giugno è alle porte e presto (spero) appariranno le maniche corte e le gambe scoperte dei turisti a rallegrare il paese, mentre passeggiano fotografando anche il mio gatto.

Ed eccomi qui, a compilare il modulo per la graduatoria dell'asilo nido ed a pianificare il rientro al lavoro, mentre Emma litiga alacremente con la palla appesa alla sua palestrina, colpevole di avere una forma tale da risultare impossibile da afferrare.

Il tempo è passato e io e mia figlia siamo cresciute entrambe. E siamo cresciute tanto, più di quanto sia immaginabile in solo quattro mesi. Lei inizia a conoscere il mondo intorno a sé, a interagire, a vedere un mondo in 3D che solo fino a qualche mese fa il suo cervello non riusciva nemmeno ad immaginare. Io provo ad essere una mamma accettabile, brava almeno la metà di quanto è buona lei. Ho imparato a dormire a richiesta, a fare la pipì quando posso e a mangiare a velocità supersonica per tamponare un'emergenza improrogabile che fa tremare i vetri di casa.

Sono sopravvissuta felicemente, ed anche mia figlia.

 

Sulle paure ci sto lavorando, per l'ansia credo ci sia poco da fare.

Condividi post

Repost0
19 maggio 2014 1 19 /05 /maggio /2014 08:22

Io convivo.
Un po' per convinzione, un po' per via dell'usato seminuovo, un po' perché l'idea folle e dispendiosa di imbarcarmi nell'organizzazione di una cerimonia mi rende idrofoba.
Motivi futili? Forse, ma io devo dire che mi ci trovo bene.

Ad ogni modo ritengo siano fatti miei e del mio compagno, convinzioni e decisioni che riguardano solo la coppia in sé e non dovrebbero interferire con niente altro.

Ma non è che sia proprio così, specie in Italia, paese fortemente cattolico più nelle sue leggi che nelle attitudini del suo popolo. Le chiese sono vuote, ma gli scranni del potere non se ne sono ancora accorti, troppo presi dal comune senso del pudore.

Tutto ciò ha generato un vuoto normativo che comporta il binomio convivenza/nulla e questo in linea di principio potrebbe starmi anche bene, purché venisse mantenuta una linea normativa con una certa coerenza. E chiedere troppo?
Evidentemente sì.

Facciamo degli esempi.

Nell'anacronistico modulo di richiesta degli assegni familiari non compare lo status della convivenza, non essendo riconosciuto. Io potrei essere nell'ordine: nubile, separata, vedova, coniugata, divorziata o abbandonata. Ma non convivente. Questo comporta che nella compilazione del modulo stesso non vengano inseriti i redditi del mio compagno, con un aumento dell'importo mensile erogato dall'INPS visto che l'importo si basa sul reddito imponibile. Bello, vero? Questo perché non viene riconosciuta la convivenza o forse perché nessuno all'INPS si è preso la briga di modificare un modulo per non pestare i piedi a qualche moralista, e così facendo genera iniquità sociale.
Per due spicci poi, ma ormai è una guerra tra poveri e mi sono sentita dire che non mi sposo perché sono furba ed ho trovato un modo per fregare lo Stato.
Eh.

Se si va a guardare bene, però, non è proprio così.
Tralasciando tutti i diritti dei coniugati che non vengono riconosciuti (a torto o ragione a seconda del vostro pensiero) e sorvolando sul fatto che coi punti del cesareo son dovuta andare a iscrivere mia figlia all'anagrafe insieme all'Amoremio (che sennò non ci credevano che l'avevo fatta io, li mortacci vostri), la convivenza, per farla semplice, non genera una famiglia nel senso fiscale perciò se uno dei due perde il lavoro non può essere considerato a carico dell'altro nel modello delle detrazioni IRPEF e non si può fare il modello 730 congiunto.
Per dire.

Chiaro? Giusto, anche.

Ma allora mi spiegate allora perché il modello ISEE per l'assegnazione delle graduatorie degli asili nido (e di molto altro) invece tiene conto anche della convivenza come nucleo familiare?

No, spiegatemi il perché in maniera logica, astenersi perditempo e ciarlieri d'occasione che si sentono in dovere di pontificare. O lo Stato riconosce la convivenza, e allora vale per tutto, oppure non la riconosce ed allora anche nell'ISEE sono una povera ragazza madre, con buona pace dell'Amoremio.

Non è che io voglia far pesare le mie scelte sugli altri, è solo che voglio capire.

E' troppo chiedere coerenza e chiarezza? Evidentemente per lo stato italiano sì, visto che gioca da anni su questo status.

 

Attendo numi. Ma anche strali...

Condividi post

Repost0
16 maggio 2014 5 16 /05 /maggio /2014 09:23

Interno giorno
Casa dei genitori di Phoebe.
Protagonisti: Phoebe, sorelladiPhoebe, padrediPhoebe (a voi indovinare chi dice cosa)

Emma, seduta sulla sdraietta mulina i piedini come nemmeno Armstrong ai tempi d'oro, ciucciando allegra una paperella. 

 

- Certo Emma che t'ho messo questi calzini stamatina alle undici e li hai già distrutti prima di pranzo! Una strage!
- Dai che domani pomeriggio non lavoro e andiamo insieme al centro commerciale.
- Sì, sì dai. magari andiamo pure da Secondamanina.magari hanno venduto qualcosa di nostro.
- Figuriamoci, per andare in giro a spendere siete fatte a misura.
- Ma se ho comprato quasi tuto usato per mia figlia! Pure il trio! Ho fatto un affarone!
- E l'hai messi da parte i soldi risparmiati? Non credo.
- Ma che vuol dire? C'ho comprato altre cose.
- Utilissime.
- Certo. Lei cresce e le sfugge tutto.
- Certo.
- E non siete maniache, vero?
- (All'unisono) NONO. 
- Mmmm.
- Ad ogni modo, l'usato è fighissimo.
- Vero. C'ho preso un sacco di cose. La sdraietta, per dire.
- E quel vestitino delizioso.
- E il giubbino senza maniche.
- Bellissimo.
- Aveva il cartellino attaccato ancora!
- Comprerei tutto usato, guarda.
- Il tuo fidanzato anche è usato. Usato seminuovo.
- Garantito, però.
- Usato poco, almeno.
- Funzionante al 100%?
- Abbastanza.
- La figlia almeno è nuova.
- Decisamente.
- Almeno lei.
- Vabbè, ho messo al mondo due folli.

 

Sarà un caso?

 

Condividi post

Repost0
7 maggio 2014 3 07 /05 /maggio /2014 08:12

Essere madre è come essere una funambola dei sentimenti. Un giorno sei stanca, abbattuta, ansiosa. Guardi tua figlia e ti chiedi: farò bene? Avrò già fatto qualche misterioso casino che le incasinerà la vita per i prossimi quarantanni trasformandola in un serial killer o in una grande elettrice di Forza Italia? Sarò capace di proteggerla da questo mondo? Ma soprattutto: riprenderà mia figlia a dormire in modo sensato come accadeva fino ad una settimana fa?

E ancora: come farò al mio rientro al lavoro? Come potrò controllare tutto, sin anche il numero di pannolini gentilmente devastati dalla mia prole in mia assenza?

E il latte? ODDIO! Il latte!

Poi, dopo venti minuti esatti o giù di lì, quando pensi che lo sconforto non possa far altro aumentare e farti sprofondare in un pozzo più profondo della tana del Bianconiglio, ti giri e guardi tua figlia sorridere mentre dorme, col ciuccio a penzoloni.

E la vedi già cresciuta nei suoi 66 centimetri di lunghezza (Pochi? Troppi? E se non cresce più?), beata e innocente.

Non ci sono santi, devi far pace con l'ansia, per forza.

Perché lei ti guarda con quella faccia serena e sorniona, come a dirti che stai facendo troppo casino, che devi prendere la vita come viene e che ce la farai senza dubbio alcuno.

Beata lei che ci crede così tanto.

Tu, invece.

Certo è che il tuo umore migliora, all'improvviso ti senti una mamma sprint e moderna, più forte e rincuorata. Caspita, ce la fanno le donne nei paesi poveri, senza medicine e cibo e tu no? Cacchio, sei fortunata, hai tutto, pure la crema all'ossido di zinco per gli arrossamenti, sei super previdente, una pedagoga in erba, Wonder Woman ti spiccia casa.

Giri per casa tronfia a petto in fuori (e con una quinta attuale non è facile) quando lei attacca a piangere. Ah, no problem. Non sei una super mamma?

E invece no, lei testarda come un mulo non smette e chissà perché. Perché? Hai fame/sete/sonno/male da qualche parte?

Ma perché non parli, non mi spieghi, come posso aiutarti, cosa posso fare? Cazzo, inventano inutili aggeggi che vanno su Marte, c'è la fisica quantistica che non capisco mai ma che dicono spieghi tutto e non hanno ancora inventato un traduttore neonato/italiano?

Lo sapevo, non sono capace, ma chi me lo ha fatto fare?

Scagli il primo pannolino chi tra le neomamme non lo ha mai pensato per un momento, anche solo in quell'attimo lì. Quello in cui sembra non esserci punto di ritorno, dopo trenta minuti passati a ninnare un neonato che ostinatamente non vuole cedere. 

 

E poi, in un secondo, russa.

 

Condividi post

Repost0
2 maggio 2014 5 02 /05 /maggio /2014 18:14

Non sono mai stata ossessionata dallo shopping, non sono mai stata una compulsiva che rientra a casa con sacchi e sacchetti di negozi ogni sabato. Non sono mai stata Becky, tanto per capirci. L'unica concessione è sempre stata quella per i libri, ossessivamente acquistati ed accatastati sul comodino, ma sono riuscita a guarire prima che la mia casa fosse completamente devastata.
No, a dire il vero no: non sono guarita. E' solo che la dematerializzazione dei libri in ebook gioca a mio vantaggio. Ora accumulo compulsivamente ebook, ma nessuno può saperlo. Sono invisibili, accuratamente catalogati nel mio disco esterno e sono ormai migliaia.

Buahahahahha!
Sono diabolica, ammettetelo.

Ma non è questo il punto. Da quando è nata Emma sono diventata una maniaca dei vestiti per bambino. Lo so, lo so, non dovrei. Ma come si fa a resistere? E' un po' come essere tornata indietro nel tempo ed avere la possibilità di giocare ancora con le bambole. Solo che Emma non sta ferma come la Barbie quando la cambio.

Ed in più, anche mia sorella è stata colta dal mio stesso morbo e quindi le nostre spedizioni punitive sono terrificanti. Come si fa ad andare in posti ovviamente demoniaci come Zara o H&M senza comprare decine di piccole deliziose miniature per la mia pupattolona? Per non parlare dell'Oviesse, o di posti come Secondamanina, in cui con pochi spiccioli puoi comprare cose deliziose.
O, peggio, dell'acquisto online. Che detto tra noi è il peggio di tutti, perché con un click puoi portare a casa quasi tutto, ti arriva bello comodo ed impacchettato e se poi non ti piace puoi fare il reso in poche semplici mosse.

Una droga.

Non mi piacciono i vestiti leziosi o complicati da portare, voglio che mia figlia stia comoda e non infagottata. Mi piacciono tute, magliette e pantaloncini comodi, ma lo stesso fashion. Come questi, per capirci. Lo so, inizio a sembrare malata. Ma voi sapreste resistere a calzini con su scritto “BORN 2014”? Io no, mi arrendo.

Che poi, cresce davvero molto in fretta e quindi ne ha bisogno davvero. A tre mesi è lunga quasi 68 cm e non si ferma. Sono giustificata, insomma. Non trovate?

Certo, mi devo dare un regolata. Per fortuna molte amiche mi hanno rifornito con scatoloni di roba di ogni genere. Vedete?

 

Non solo la sola dedita all'acquisto compulsivo, in fondo.

Condividi post

Repost0
24 aprile 2014 4 24 /04 /aprile /2014 10:16

L'amore di una mamma è un sentimento totalitario, violento, dittatoriale. Non lascia spazio al dubbio, è fatto d'istinto. Agisce contro la tua volontà, contro la razionalità che tanto andavi sbandierando fino a pochi mesi prima.
L'amore di una mamma è una forza che può spostare le montagne, trasformare una gattina in leonessa, arrivare fino alle nuvole.
L'amore di una mamma è primordiale, ti fa dimenticare teorie e logica.

L'amore di una mamma è esagerato, troppo per essere calcolato, sproporzionato. Un sentimento che riempie il cuore, che fa vivere più veloci e con la forza di cento braccia.
L'amore di una mamma provano a spiegartelo, ma non ti sembra possibile che sia davvero così. Pensi che le tue amiche che provano a raccontarlo siamo esagerate, forse un po' esaurite e di certo dominate dagli ormoni, ma poi scopri che non è così.

 

E lo realizzi guardando tua figlia dormire, con il ciuccio che le penzola  dalla bocca e la manina stretta al tuo indice.
E all'improvviso niente conta più di lei, niente è più importante della sua felicità. Vorresti stringerla forte e dirle che andrà tutto bene, che sarà sempre felice perché tu ucciderai tutti quelli che la faranno soffrire.
Ma non si può.

Puoi darle solo quel piccolo conforto che è il tuo dito da stringere.
 

Oltre che tutto il tuo amore.

Condividi post

Repost0
31 marzo 2014 1 31 /03 /marzo /2014 07:48

… dormire otto ore consecutive è più difficile che ricordarsi tutti i decimali del pi greco dopo il 14.

… non puoi fare la pipì nel momento del bisogno, ma solo quando si crea l'occasione.

… guardare film o telefilm in cui ci sono bambini vittime di violenze o disturbati vi sconvolge in un modo che prima non conoscevate e che manda la Miss Cinica che è il voi a remare lontanissimo (“Guarda i fiori, Lizzie, guarda i fiori”).

… fare la doccia si trasforma da un momento di igiene personale quotidiano ad un insostituibile momento di beata solitudine, meglio di qualsiasi SPA tu abbia mai frequentato prima.

… il tuo corpo non è più tuo, specialmente le tue tette.

… specie se all'inizio, ogni piccolo malanno ti terrorizza, ti toglie quel poco sonno e ti rende vicina al baratro della disperazione. Poi passa. Ma torna, eh.

… la tua preoccupazione non è più “sono grassa?”, ma è “avrà mangiato abbastanza?”.

… non sei più sola, e non è detto che questo ti piaccia.

… scopri che il sesso va fatto quando si presenta l'occasione, in luoghi di casa che (quasi) mai avresti immaginato ed in orari che mai avresti pensato, ma che va bene anche così.

… e vedi l'Amoretuo cantare venti volte consecutivamente l'inno nazionale con una intonazione che nemmeno Peppa Pig e la faccia da ebete, hai un po' paura.

… ci sono giorni in cui vedi la tua vita allontanarsi a passi da gigante, mentre tu sei inchiodata alla routine poppata/pannolino/nanna senza vederne la fine.
... diventi la stalker del pediatra e temi che ti metta sulla sua blacklist o ti denunci per molestie.

… e tua figlia piange, a volte vorresti solo che smettesse o che in alternativa ti spiegasse che diavolo ha, ma non può farlo e allora inizi a capire cosa intendevano le tue amiche con la frase “Ti viene voglia di buttarlo giù dalla finestra”.

 

… e tua figlia ride nel suo sorriso a zero denti, ti scordi tutto, ma proprio tutto.

 

Ed è l'unica cosa che conta...

Condividi post

Repost0

Tutto quello che c'è nella mia testa...vita, amore, arte, libri, immaginazione, musica. Il tutto naturalmente immerso nella confusione più totale. Poco? Qualche volta, pure troppo!!!

Piccolo spazio pubblicità



Archivi

Varie ed Eventuali

Il tarlo della lettura





buzzoole code