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13 maggio 2011 5 13 /05 /maggio /2011 12:23

Ci si può rimettere in gioco a cinquantanni?
Oh, sì. Tutte le riviste dicono di sì. E lo dicono pure gli amici, che come son bravi a sputar sentenze e a diree ribadire sisistemeràtutto.
Vedrai.
Sì.

Intanto non ci sono loro seduti ad un bar del centro aspettando l'appuntamento delle nove. Sì, ebbene sì. Per la gioia di grandi e piccini, nonché per l'ilarità del proprio fratello minore (latin lover da due soldi che non capisce nulla delle donne, ma invece crede di sì) Andrea se ne sta seduto al bar attendendo il suo appuntamento.

S'è fatto fregare da Marta, una sua amica del liceo da cui è andato a cena di recente.
Lei ed il marito hanno parlato tutta la cena di Eleonora, una loro carissima e bellissima amica, che come se non bastasse è dolcissima anche coi bambini. Se non fossero bastati tutti questi -issimi ad irritarlo, il tirare in ballo i suoi figli ha fatto il resto.
“E perché una così superlativa è ancora single?” ha chiesto sbilenco.
Le vaghe e melliflue risposte della coppia lo hanno reso più sospettoso ancora, ma è stato tentato dal sardonico: “Che hai da perdere?” di Marta.

La dignità? Del tempo prezioso per piangersi addosso? La stima di sé?
Molto divertente.
Vabbè, ha accettato.

Tra le risa di suo fratello, ha accettato: “Dopo un appuntamento al buio, ci manca che ti iscriva ad un sito di incontri on line!” l'ha sbeffeggiato.
Che bellezza, i parenti.
Ed ora la aspetta, sto fenomeno di donna.

Entra una ragazza, l'età potrebbe corrispondere. Ha la gonna troppo corta, le labbra troppo rosse e (orrore!) le tette rifatte. Devono essere rifatte, perché sfidano la forza di gravità in modo illogico. Viene verso di lui. Oddio è lei.
“Ciao, sei Andrea? Piacere Eleonora”. E si siede.
Ordinano due drink, rum invecchiato per lui e uno di quei cocktail alla moda con la frutta per lei.
La conversazione ristagna. Dopo quindici minuti non hanno più niente da dirsi, e non è nemmeno scattata quella scintilla che li obbligherebbe a strapparsi i vestiti di dosso.
Lei guarda in giro, sperando che nel bar ci sia di melgio. Lui rimira il fondo del bicchiere.
Bella serata, Andrea, davvero.
Non si può dire che sia brutta, anzi. Avrà di poco superato la quarantina e ha tutto quello che dovrebbe avere: bei capelli, belle curve, tutto quello che le riviste di moda dicono dovrebbe avere.
Eppure non ci siamo.
Non si conoscono.
Non si capiscono, si scambiano il cellulare più per dovere verso Marta che per interesse, si baciano sulla guancia con la promessa reciproca “Ci sentiamo presto” ma entrambi sanno che no, non si sentiranno.
Nè presto, né mai.
Magari si incontreranno da Marta e si saluteranno con un sorriso.
Ma è stato un buco nell'acqua.
Andrea esce dal bar e si stringe nel cappotto.
Magari l'idea del sito incontri on line non è malvagia e ridicola come crede suo fratello.
Almeno potrebbe farsi un'idea.

 Magari...

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21 marzo 2011 1 21 /03 /marzo /2011 14:08
Una mail inviata all’indirizzo sbagliato fa nascere una tenera e divertente amicizia tra Emmi, sposata e madre di due figli non suo, e Leo, professore alle prese con l’ennesima delusione sentimentale. I due non si conoscono, non parlano (quasi) mai della loro vita vera, ma si scrivono centinaia di mail che formano lo scorrere incessante del libro.
Il loro patto è di non raccontarsi nulla della propria vita, di essere solo “compagni di mail”.
Ma sarà possibile? Ovviamente no.
Dall’iniziale ironia e distacco, la loro amicizia si evolve tra fiumi di parole e diversi incontri mancati. 
Come potrà evolvere la loro amicizia, che è già quasi amore? 
 
Le ho mai raccontato del vento del Nord nasce da un’idea originale di Daniel Glattauer è un giornalista e scrittore tedesco ed ha avuto un eccezionale passaparola mediatico che ne ha fatto un piccolo caso.
 
Sarà che si parla di un uso creativo del web e delle mail, sarà che il romanticismo non passa mai di moda, ma il successo di questo libro è diventato enorme specie nelle donne 2.0.
 
Con colpevole ritardo (ma anche no) alla fine ci sono arrivata anch'io.
Che dite?
Che faccio il giro di tutti i fenomeni letterari e non ne perdo nemmeno uno? 
Che ci posso fare, sono curiosa. 
 
Ed il libro nello specifico ha un solo vantaggio: si legge in due ore.
Un po' poco? Sì, certamente. Visto soprattutto il costo del libro ( € 16,00), che non mi pare sia proprio a buon mercato 
Lo stile di scrittura (che riporta fedelmente le mail di Emmi e Leo senza mai uscire da questo stile)  è divertente e piacevole, ideale per la sala d’attesa di un dottore o un viaggio in treno o aereo. Ma tanto l’idea è graziosa, così è sviluppata male. Alla fine risulta un brodo allungato troppo, reso insipido dall’inseguimento di un cliché e dall’assenza di pathos nella storia. 
Inoltre Emmi è una delle donne più odiose che la carta stampata abbia creato: perfettina, saccente e mielosa. E anche irritante. Sembra me a dirla tutta. 
Vi rendete conto quanto può essere insopportabile?
Ma siccome mi piace farmi del male, non è mica finita qui: mi sono bevuta anche l'attesissimo seguito, La settima onda. 
 
Ecco, era meglio di no. 
 
Visto che accompagna i due protagonisti verso un atteso e scivolatissimo (nel senso che si scivola sulla melassa) happy end che rende felici e soddisfatti i cuori puri e disgustati quelli irrimediabilmente cinici come il mio.
 
Quasi quasi preferisco chi fa stalking via mail...

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29 luglio 2005 5 29 /07 /luglio /2005 12:13
Ci sono cose che risultano incomprensibili: i crops circle, la Madonna di Acerra, l'invasione dei gamberi nel Lago Trasimeno, Berlusconi premier anche se nessuno dice di averlo votato.

Tutti misteri seri, a cui Alberto Angela dovrebbe, come minimo, dedicare un ciclo di trasmissioni.
Ma il mistero più intrigato di tutti è un'altro. Un mistero che potrebbe addirittura spazzare via il problema del ritrovamento dell'anello mancante tra l'uomo e la scimmia: il mistero della chiattona.

Dicesi chiattona, badate bene, non la normale ragazza in sovrappeso seppur notevole, nè la bruttina stagionata con gli occhiali spessi quattro dita.
La chiattona DOP è la ragazza abbastanza carnosa che dentro di sè si sente una 38, e questa sua insindacabile proiezione mentale la porta a comprare vestiti che nemmeno Kate Moss riuscirebbe ad indossare, forzandoseli addosso con spirito indomito e portandosi poi nei luoghi deputati allo struscio per dar bella mostra di sè.
Lei si sente una ragazzina di Non è la Rai, ma la triste verità è che assomiglia più a Platinette.
Panza de'fori e piercing in bella vista, non s'accorge che l'orecchino è affogato nell'ombelico. Minigonna inguinale  che la lo slalom tra i buchi della cellulite che, se uniti, secondo me danno il paesaggio di Hong Kong a mezzanotte. 
Troppo truccata, troppo pettinata, con troppi accessori.
E troppo eyeliner, stella mia. Troppo.

E non venite fuori con la storia del buon carattere delle chiattone, eh!
Per favore!
Che tutte quelle che ho incontrato si tiravano dietro l'arroganza ostentata e la ingiustificata sicurezza di sè che stonano a qualsiasi over 18 che si rispetti, pavoneggiandosi nella loro cicciosa vanità.
Il punto cruciale dove sta?
Perchè tanto odio?
Non è che una debba per forza essere Grace Kelly, no?
Il nodo centrale della questione è che questi novelli cloni ruspanti della Lecciso piacciono agli uomini.
Già.

A VOI uomini.

Io ed il gruppo di auto-aiuto ci siamo più volte imbattute in coppie francamente eterogenee, formate dai suddetti esemplari e ragazzi "normali", a volte più che decenti, persino carini, cavoli!
 
E la verità è che accettare che il tuo ipotetico Mr. Right sia fidanzato con una superdonna è molto più facile piuttosto che vederlo scodinzolare dietro ad una a cui vorresti assomigliare solo in un incubo da peperonata.
Certo che, a dirla tutta, Mr. Right ci perde assai in tutto ciò... Che uomo è uno che vanta cotanto essere dietro? Magari, uno che ha la necessità die ssere dominato. Forse nell'intimità porta pure un collare, chi può dirlo?
Non voglio proprio scoprirlo, grazie.
 
Anche se lo so, lo so io e lo sappiamo tutte, che l'aspetto fisico per un uomo non conta nulla, che ci sono altre cose, che non sono quei due chili di quà o di là, che l'importante in una donna è il cervello, ed altre amenità simili.
Ovvio. Certo.
E io ho le antenne verdi in testa.
E le branchie.
Che son sempre comode.
E trendy.
 
In tutto questo, il mistero mitico della chiattona aleggia sopra tutte noi.
Sopra di noi che la vita la prendiamo con senso critico a volte devastante, specie se si tratta di noi.
Magari avremmo molto da imparare da loro, se solo i nostri due mondi venissero a contatto in maniera civile e senza insulti.
Loro si sveglierebbero dal loro torpore, noi dal nostro.
Lo scontro di civiltà è sempre costruttivo.
 
Ma anche molto difficile...
 

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13 settembre 2004 1 13 /09 /settembre /2004 10:13
Ci sono cose che rimangono sospese nel nulla, che non trovano compimento nè risposta.
Stanno lì, in un remoto angolo della mente, indisponenti.

Altre invece, inaspettatamente, trovano soluzione.

Capita così di avere l'illuminante notizia che il tipo del numero di telefono risulta fidanzato da tempo immemore e quindi anche mentre faceva lo scemo con me.
Ma che carino, che dolce e che tenero...
Schifoso...
I maschi e la delimitazione del territorio... Ma che siete come i gatti? Dovete fare la pipì negli angoli?

Informo inoltre che la mia privata Jihad comincia a dare i suoi primi frutti, essendo tornato tra le braccia di mamma sua il mio piccolino adorato.
Una battaglia non da poco vinta, anche se ancora la guerra contro gli avidi opportunisti è ancora lunga.

Molto interessante.

Non riuscivate a dormire senza sapere tutte queste cose, vero?

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2 settembre 2004 4 02 /09 /settembre /2004 12:33
La mente degli uomini per me è un mistero.
Ma un mistero fitto peggio di un giallo di Agatha Christie.

Magari c'è poco da capire, magari è vero che sono creature semplici e sopravvalutate, che siamo noi donne ad essere sfacciatamente ed esageratamente celebrali e cervellotiche fino alla nausea.

Oppure una sobria via di mezzo è quello che ci vuole.

Tuttavia, inquietanti interrogativi emergono dalla mia mente.

Molto inquietanti.

E senza risposta apparente.

Perchè un uomo ti chiede il numero di telefono e poi non chiama?
Perchè nel frattempo ha incontrato di meglio?
Oppure perchè voleva solo fare un test del proprio appeal, vedere se la tizia potenzialmente ci stà?
O gli uomini fanno a gara a chi ne colleziona di più? Celo, celo, manca, celo...
O è solo dimenticanza? Scale di priorità sballate? Cervello ridotto?

Perchè un uomo ti porta a conoscere la propria comitiva di amici?
Perchè vuole condividere più cose con te? E' segno di amore?
Bisogna esserene felice, accettare, sorridere e socializzare?
E' un test da passare?
Oppure, come è successo, comodità e fiducia nel silenzio omertoso degli amici?
O, peggio ancora, è una gara?

Quando un uomo ti scarica perchè è confuso, non sa quello che vuole, è perchè ha bisogno dell'analista?
O alla sua porta ha bussato qualcun'altra?
Magari, dice la verità, magari ha bisogno di un momento ri riflessione.
O è diventato improvvisamente gay?

Riassumendo, è sbagliato stare sempre all'erta, non fidarsi mai di nessuno, non aprirsi, pensare sempre male?
E' un errore essere ingenui nel senso più soft del termine?
Si passa da sceme patentate se si pensa con linearità, pensando che anche gli altri siano in buona fede?
Oppure no?

E soprattutto, dove sono queste aspirine???

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19 luglio 2004 1 19 /07 /luglio /2004 10:09

L'altra sera mi è giunta col vento della sera la lieta novella che un mio ex, per cui in passato ho tanto sofferto causa suoi comportamenti maniaco depressivi (o stronzi, a scelta) ed una certa propensione verso il trasgredire (chiamiamolo così), si è accasato.

ACCASATO.

Al primo impatto ne sono stata felice. Non vedendolo in giro da quasi un anno, cominciavo a temere che fosse finito in un centro recupero per tossicodipendenti. O in carcere.
Insomma, all'inizio sono stata sollevata perché in fondo meglio accasato che ricoverato e poi non ho certo più mire verso di lui.
Dio mi fulmini se non è vero.

MA

Come in tutte le mie riflessioni c'è un MA grande e grosso come una casa.
Come potrei essere la regina delle pippe mentali altrimenti?
Riflettendo e guardando gli uomini importanti del mio passato posso dire senza sbagliare che si sono accasati tutti.
Ma proprio accasati!

In particolare, uno lo compatisco. S'è beccato quella che in comitiva chiamavamo la tricheca (e vi lascio immaginare il perché. No, non per la sua leggiadria e nemmeno per i denti) e ha cominciato a perdere i capelli e a metter su pancia.
Riguardo quello di cui ho avuto notizie fresche invece, posso ammettere che mi solleva sapere che è vivo, ma mi dispiace di brutto per lei e per la gatta da pelare che s'è presa (ma magari ci riesce meglio di me).
Riguardo ad un altro, invece, vorrei tanto che gli cascassero tutti i capelli a cui tiene tanto. Ma non normalmente, piano piano trovando ogni mattina una decina di cadaveri sul cuscino. A ciocche, come nei film sugli effetti della bomba atomica. (L'ho presa bene, eh??Non ci sonrimasta sotto per niente.)

ACCASATI!

FIDANZATI!

Per quanto erano pieni di paranoie, di paure di finire presi in gabbia, svitati, rompiballe, renitenti alla parola impegno, intellettualmente disturbati e, diciamolo, stronzi quando stavano con me, li ritrovo docili agnellini al giogo dolce della padrona, intenti a studiare, a lavorare sodo e a chiudersi in casa con la dominatrix davanti alla televisione a vedere Buona Domenica.

Ora, qui c'è qualcosa che non va.

Il bello è nello scoprire COSA.

Ovvio, sono io visto che io sono ancora drammaticamente sola.
Drammaticamente, vabbé non esageriamo, ma l'aggettivo ci stava bene, era ad effetto.

Sicuramente sono io.
Devo avere qualche difetto, qualche atteggiamento o magari anche un'aura di un colore sbagliato (ho sempre una mamma yoga, non scordatelo) che ne so. Qualche negatività.
Oppure un pessimo carattere.
Che ne so, magari devo andare da uno psicanalista, c'avrò qualche ritardo inconscio nell'affettività o un modo di fare che scansa chi prova a volermi bene. O magari non sono abbastanza rompiballe o stronza.
Ecco, magari devo imparare a tirarmela.

Oppure m'hanno fatto il malocchio.
Ecco, può essere.
Sì, sì, sì... è di sicuro così!

No, eh?

Comunque sono ben accette altre ipotesi.

Urgenti, please. E anche fantasiose...

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Tutto quello che c'è nella mia testa...vita, amore, arte, libri, immaginazione, musica. Il tutto naturalmente immerso nella confusione più totale. Poco? Qualche volta, pure troppo!!!

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