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11 novembre 2016 5 11 /11 /novembre /2016 18:00

- Mamma, io guarita?
- Sì, Emma, volesse il cielo l'abbiamo sfangata 'sta influenza. Tu come ti senti?
- Io bene. Io silo dei grandi, sì?
- Sì, amore. Lo sai dove andiamo domani invece?
- Nonna Anna?
- No, non andiamo a Pescara.
- Parco?
- No, andiamo al compleanno del tuo amico Riccardo. Richi, hai capito? Fa tre anni, è grande!
- Ah.
- Ohi, non sei felice?
Spallucce.
- Ci sarà Richi, Asia...
- Ah.
- ...Martina, Vittoria
- Francy? 
- Sì, anche Francesco. Sei contenta.
- Porta suo mnopattino?
- Non so, non credo..
- Ah.
- Non ci vuoi andare?
- Sì, sì... ma non è MIO compleanno.
Primadonna, mia figlia.
NON E' IL SUO COMPLEANNO.
Problemone.
- Vabbè, Emma, te l'ho spiegato, ricordi? Prima viene Natale e poi il tuo compleanno.
- Uff..
- La vuoi la festa tu?
- Sì sì, graaaande festa! Torta, palloncini, regali e tanti uguri a me!
- E chi inviti, dimmi.
- Vittoria, Asia, Richi.
- E poi?
- Poi niente.
- Ma come, tutti gli altri?
- No, niente. 
- Ma Viola? Martina? Francesco?
- No.
- Ma nemmeno Giulia, che ti piace tanto?
- No, solo noi.

Un festone, insomma...

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14 ottobre 2016 5 14 /10 /ottobre /2016 08:00

E' un po' che non scrivo e questo non mi piace.
Non mi piace perchè, in genere, se non scrivo è solo perché sono sopraffatta, perché vivo a mille chilometri all'ora, perché non ho tempo nemmeno di andare  a comprare un paio di ciabatte per l'inverno, ché il freddo è arrivato prima quest'anno e su quelle vecchie mi ci aveva vomitato la gnocca in primavera.
Bleurgh.

Lavoro, casa (che chiede pietà o una veloce eutanasia), famiglia, casini assortiti, corri corri.

Ma trovare il tempo per me, per acconciarmi in maniera presentabile e non spaventare il postino, è un dovere irrinunciabile. Pure sociale, se vogliamo.
Non dico di arrivare ad avere il tempo di truccarmi tutte le mattine, non pretendo così tanto. 
Mi basta un piccolo spazio per scrivere.
Per me.

Lo spazio si sa, non lo regala nessuno, così come il tempo.

Così dovrò imparare a prendermelo.
Per vivere meglio.
Perchè me lo merito.


Ma soprattutto perché non posso permettermi un analista.

 

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1 settembre 2016 4 01 /09 /settembre /2016 08:00

Ci sono, eh, sono viva e non mi è nemmeno successo niente di particolarmente grave.
Lo giuro.
E' solo che la mia testa si era riempita troppo, all'inverosimile oserei dire. Così piena di preoccupazioni, ansie, sciocchezze assortite ancora riuscire a scrivere ma nemmeno a pensare, figuriamoci  a scrivere.

Eppure scrivere mi è sempre stato di grande aiuto, un'esigenza primaria quasi come respirare. Ma questa volta no.
È stato come se tutti i miei pensieri si attorcigliassero insieme in un grande vortice, come se l'elenco di cose da fare fosse troppo lungo per essere sbrigato con tempistiche umane.

Forse era solo bisogno di silenzio, di una via di fuga, di smetttere di sentirsi pateticamente il centro del mondo e di disinnescare la mia violenta mania del controllo. Bisogno di staccare, di buttare via i neuroni, consumati da un lavoro che amo ma che tende a succhiarti l'anima se ci si butta troppo nelle storie degli altri.

O forse era solo un grande ed imprescindibile bisogno di ferie.

Ed eccole qua queste ferie, alla fine sono arrivate insieme al Ferragosto.
Peccato che nel mio seppur breve periodo di ferie sia accaduto tutto quello che poteva accadere ed anche molto di più.
 
Nell'ordine:

- Mi si è rotta la macchinetta del caffè. e voi direte: Vabbè. Ma chi ci vive senza caffè? L'Amoremio NO. 

- Mia figlia è stata punta tre volte in faccia da un tafano, insetto immondo che non sapevo potesse portare qualsiasi genere di infezione batterica. Ed infatti così è stato, è la gnocca si è gonfiata come un pupazzo, tra la disperazione il panico dei suoi genitori. Per fortuna il nostro santissimo pediatra, uomo da amare e idolatrare nonchè santo subito, ha capito immediatamente di che cosa si stesse parlando e le ha rifilato antibiotico e cortisone per bocca prima che l'infezione potesse passare il sangue. Ora che è tutto risolto mi viene quasi da ridere, però nel momento…. Certo è che per noi non sono esistiti nei mare, nel lago o piscina, vista la paura delle cicatrici. Tutto molto bello.

- Il bagno ha deciso che era il momento di entrare in sciopero e collassare. Si sono rotti insieme la doccia, il lavandino e la caldaia. Il water, invece, funziona. Almeno.

- Altro? Ora non saprei. Ma se frugo nella memoria, qualcosina lo scovo.

Un disastro quindi? No, non direi.

In queste vacanze ho scoperto quanto sto bene con la mia famiglia, quanto Emma e l'Amoremio siano fantastici e quanto ami vederli ridere e giocare insieme.
Ho riscoperto il piacere di leggere un libro divertente, il piacere di ridere e di conoscere gente. Ho riscoperto il piacere di girare in pantaloni corti, anche se mi sento uno scaldabagno coi capelli e chissenefrega.
Non mi sono abbronzata, ma mi sono comunque riposata.
 

Ho riscoperto il piacere delle piccole cose, quella sottile gioia di guardare la gnocca a dormire, con il viso finalmente sgonfio e con le guance rotte tirate su in quella espressione serena ed indifesa che assume quando riposa.

Non so quanto durerà, ma mi sono ricaricata.

Comunque, se vorrete, eccomi qui.

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4 marzo 2016 5 04 /03 /marzo /2016 08:00

- Mamma, 'ntiamo?
- Va bene, amore. Che vuoi cantare?
- ISCHI!!!! (trad. "Whiskey il ragnetto")
- OK. Pronti? 
- Tzì!
- Whiskey il ragnetto, sale la montagna. La pioggia lo bagna e Whiskey cade giù
- GIU'! GIU'!
- Ma poi esce il sole...
- ooole...
- ...e Whiskey s'è asciugato...
- ..aaaato!
- Risale la motagna e va sempre più su.
- SU! SU!
- Sulla montagna c'è una casetta...
- Mamma!!!
- ...con una streghetta...
- Mamma, mamma!!
- ...che se lo vuol mangiar! 
- MAMMA, MAMMA!!!! ISCHI!!!!!!!!!!!!!
- Emma, ma che dici... OMMIODDIOOOOOO!!!!
Un ragno grande come... come... come non lo so, ma decisamente TROPPO grande mi fissa dalla parete. 
- ISCHI, ISCHI!!!! 
Emma gli corre in contro e ride. Le scelte sono due: inculcarle l'aracnofobia o morire per un attacco di panico. Scelgo di giocare il jolly.
- Amoremio!!!!!! Puoi venire???
Arriva dall'altra stanza già munito di scopa e paletta.
- C'è un...
- Sì, lo so.
- E come lo sai?
- Avevi la voce da ragno.
- ISCHI!!!! Papa, ISCHI!!!! 
- Sì, adesso papà porta Whiskey a fare un giro.
- Sua mamma?
- Sì, amore. Via mare però.- le dice azionando lo sciacquone del wc.
- Viva!!!!!! Mamma, 'ntiamo?

Sì, ma la bella lavanderina però...

 

 

 

 

 

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29 gennaio 2016 5 29 /01 /gennaio /2016 08:00

Interno giorno.
Io, mia madre, mio padre e la gnocca.

Emma gioca con mio padre, stravaccato sul tappeto a fare le costruzioni e con l'espressione ebete di tutti nonni

Emma: "Mio nonno!!!!" esclama abbracciandolo sorniona mentre mio padre si scioglie come un budino.
Io: "Emma, lo sai che il tuo nonno è anche il mio papà?"
Aggrotta le sopracciglia. Continuo: "E la nonna e anche la mia mamma! Hai capito?"
Emma: "No."
Io: "Come no?"
Emma: "No. No. No. Mio nonno, mia nonna!"
I miei genitori sghignazzano, compiaciuto del senso di possesso della creaturina nei loro confronti.
Io: "Emma, certo. Sono il tuo nonno e la tua nonna, ma anche il mio papà me la mia mamma. Capito?"
Emma mi guiarda malissimo e sbattendo i piedi esclama: "NO, NO, NO!!!! Mio nonno, mia nonna, mia mamma!"
Io: "Emma, invece sì"
Emma: "NO!"
E attacca a piangere disperata, come se le avessi tolto i parenti dallo stato di famiglia.
Mio padre: "Ecco, l'hai fatta piangere. Vieni qua tesoro, il nonno è solo tuo" e se la prende in braccio coccolandosela, mentre la ruffiana tira su col nasoe  se lo compra con due spicci sussurandogli : "Mio nonno."
Mia madre? Mia madre sghignazza.

I nonni...

 

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Tutto quello che c'è nella mia testa...vita, amore, arte, libri, immaginazione, musica. Il tutto naturalmente immerso nella confusione più totale. Poco? Qualche volta, pure troppo!!!

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