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30 agosto 2007 4 30 /08 /agosto /2007 19:25
Il 31 agosto 1997 era domenica.

Me lo ricordo benissimo, perchè i miei e mia sorella erano ad un matrimonio ed io avevo tutta la casa e gli spazi conseguenti (soprattutto mentali) tutti per me.
Avevo 21 anni e la sera prima mi sa che avevo esagerato con qualcosa (che cosa di preciso non ricordo), perchè al risveglio mi sentivo come un bradipo assonnato e mezzo artritico.
Decisi che l'una era un'ottima ora per alzarmi a fare colazione per poi buttarmi a rosolare all'ultimo sole d'agosto, così scivolai fuori dal letto alla ricerca di latte e biscotti.
Accesi meccanicamente
la TV e mi ritrovai davanti una Mercedes accartocciata contro un pilone di un sottopassaggio: Lady Diana e Dodi Al Fayed morti in un incidente d'auto sotto il ponte dell'Alma a Parigi mentre venivano inseguiti dai paparazzi.
Lady Diana morta.
Sentii la notizia in piedi, in pigiama.
E continuai a fissare lo schermo mentre mi facevo il caffé, scaldavo il latte e prendevo i biscotti dallo scaffale.
Scalza.
Mi misi a sedere comoda in poltrona sgranocchiando le Macine del Mulino Bianco, avida di notizie. Strano cosa scatti nella mente dello spettatore moderno in questi casi.
Curiosità, voyeurismo, semplice desiderio di conoscere, gusto per il particolare macabro.
Ma tant'è, il cielo si rannuvolò e io me ne restai in salotto a guardare la tragedia vista dalle angolazioni più diverse e nei particolari più insignificanti.
Teoria, congetture, cospirazioni e affini già prendevano forma nell'aria e nelle mezze frasi dei commentatori più smaliziati.
Passai un'ora al telefono con mia nonna, che ancora non viveva con me, commentando avidamente l'accaduto ("Poveraccia, per me è stata quella con la faccia da cavalla, le ha fatto il malocchio! Sìsìsì!" sentenziò mia nonna, grande fan di Camilla).
Dalla Tv mi tornavano indietro le facce di decine e decine di persone in lacrime. A me da piangere non veniva, e dire che ho pianto pure quando è morta Lady Oscar (no, non a sei anni quando l'ho visto la prima volta. Da grande...), non mi sentivo una col cuore duro. Ero curiosa, questo sì. E, a dire il vero, avrei voluto capire l'intrigo, vedere i corpi dilaniati, vedere e sapere di più.
Nel tardo pomeriggio mi raggiunsero alcuni amici con cui spazzolammo via il pacco di Macine.
Finì che passammo la giornata inseguendo speciali sul fattaccio e riassunti biografici assortiti sugli Windsor da un canale all'altro, finché ordinammo la pizza per cena.

Un altro ricordo vivido che ho è quello del funerale di Lady Diana.
Ero dalla parrucchiera dove era stata allestita una televisione
25 pollici allo scopo, una sottospecie di maxischermo, insomma.
Mentre mi tagliava i capelli, si sentivano le signore coi bigodini in testa piangere sotto il casco e commentare il corteo funebre.

Signora 1:"Eh, guarda là. Sniff, sniff... Guarda la gente! Piangono tutti!! "
Signora 2 (soffiandosi il naso): "Eh, la gente le voleva bene. Per questo il marito l'ha lasciata: era invidioso!"
Signora 3 (sfogliando Eva 2000): "Ma veramente l'ha lasciata per 'sta vecchia di Camilla (mostrando la foto). Poraccia, quant’è brutta! Ma si può lasciare una frega (ndr. ragazza) bella e buona così per una così! Gli uomini!"

Segue sconsolato scuotimento di teste bigodinate dentro il casco.

Signora 2: "Che poi anche sto Didi..."
Signora 3 scandalizzata (informatissima dal mucchio di riviste che ha accanto): "Dodi!!"
Signora 2 (colta sul vivo): "En'colpo! Dodi, Dodi, ho sbagliato! Dicevo, pure lui era un bell'uomo, eh!"
Signora 1 (rubando Eva 2000 alla Signora 3): "Mah, insomma. Meglio di Carlo, ma niente di eccezionale. Vè, guardate là! (Indica lo schermo mentre passano i reali di Spagna e fanno un primo piano al Principe Felipe, allora ancora single) Quello sì che è un bel frego (ndr. ragazzo), proprio bello! Se la mi'nipote mi portasse uno così come fidanzato, me farebbe un regalo!"

Segue arrapato e accorato assenso con la testa e brusio di consenso da parte di tutte le donne presenti, me compresa.

Signora 1: "E comunque, che brutta morte..."
Signora 2: "Lei che era tanto buona."
Signora 1: "Una santa! Pure Madre Teresa lo dice!"
Signora 3: "Dicono pure che ha sofferto, qui c'è scritto che le si è staccato il cuore e mica è morta subito. Poveraccia, poveraccia..."
Signora 2: "Come se non avesse sofferto abbastanza da viva…Principessa triste, proprio..."

Segue mezz'ora buona di piagnistei, con lacrimoni e soffiate di naso degne delle migliori prefiche siciliane e conseguente mia visualizzazione obbligata della faccia truce e arcigna del professore di Diritto Amministrativo per indurmi a restare seria e a non ridere in faccia davanti al "dolore" degli altri.
Seguì l'ingresso del feretro in Chiesa, cerimonia, "Candle in the wind" e compagnia cantante, con aumento conseguente del volume delle lacrime.
Ora, siccome mi stavo commuovendo proprio come nella puntata di Beautiful in cui Ridge sposa Taylor la prima volta, ringraziai la mia buona stella e la velocità della mia parrucchiera, pagai e levai le tende.

Non fraintendetemi, non sono un mostro.
Sono solo sempre stata sufficientemente cinica da non essere in grado di partecipare al dolore collettivo indotto dai mass media.
Diana non era per me un modello di donna, rappresentato per me a quel tempo da Oriana Fallaci, ma al massimo potevo equipararla al personaggio di una soap opera. Lady D non aveva sofferto tanto in vita, era stata semplicemente una donna sfortunata né più né meno di tante casalinghe il cui marito va a letto con la segretaria e comunque sempre più fortunata di tante altre donne picchiate, segregate e povere.
Con l'aggravante che se sposi Carlo d'Inghilterra lo sai che non si può avverare il sogno della famigliola felice con la casa col cancello bianco ed il labrador in giardino.
Se sposi un principe ereditario, porca pupazza, lo sai che nel 90% dei casi ti ha scelta in moglie per tutta una serie di motivi diversi dall'amore e che probabilmente ti ha fatto guardare i denti da qualche specialista (o le ovaie, più probabilmente) come si fa coi cavalli al mercato e ti fatto analizzare il pedigree.
E se non lo sai o credi alla favola della Principessa Sissi (che detto tra noi è un'altra di quelle che vabbè...) allora sei scema.
Non che tutta la questione non abbia vantaggi, chiaramente: soldi, lusso, agi a non finire, impegni mondani, copertine, gioielli, yacht, ecc.
Ma non è una vita normale, questo è certo.
E se è questo quello che vuoi, bèh sei fregata.
Anche te, figlia mia, ti dovevi accontentare della bella vita invece di farti venire la bulimia.

Già, perchè se è vero che Diana non era né una santa né una martire, è anche giusto ricordarla come una donna del nostro secolo, con le sue incertezze, la sua voglia di essere amata, le sue fragilità, la sua voglia di aiutare gli altri.
Ed in questo senso mi sta simpatica, avrei voluto sfornasse una serie di pargoli musulmani alla facciaccia della imbalsamata Regina Elisabetta II, avrei voluto vederla ballare nuda e felice su uno yacht in Costa Smeralda, combattere per i diritti civili dell’Africa mangiando caviale, saltare da un uomo all’altro ed alla fine sposare George Clooney.

Sono passati dieci anni, luce sulla sua morte non se ne farà mai.
Era incinta?
Sono stati i servizi segreti?
Volevano colpire Dodi e non lei?
L’amica sensitiva aveva previsto tutto?
E’ stata la famiglia reale?
Tutta colpa dei paparazzi e dei mass media che non  la lasciavano mai in pace?
E se invece fosse un banale incidente?
Non lo sapremo mai, ma in questi giorni siamo e verremo bombardati da 100 e più documentari, speciali, reportage, approfondimenti e via discorrendo.

Ed io starò lì a guardarli, come sempre succede con questo genere di programmi.
Sono tossica di documentari, è risaputo.

Aiutatemi...

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Tutto quello che c'è nella mia testa...vita, amore, arte, libri, immaginazione, musica. Il tutto naturalmente immerso nella confusione più totale. Poco? Qualche volta, pure troppo!!!

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