Non hanno fatto niente di male, beninteso.
Spesso sono anche persone buone, belle, gentili. Non è rilevante. Non è colpa loro. E’ finita? Ok, mannaggia, mi spiece, tanti saluti. Rimaniamo amici? Boh, non so, forse, vabbè.
E non perché siano persone cattive, anzi.
E’ solo che proprio il tuo cuore non fa tump-tump.
Maledetto puttaniere.
Poi ci sono uomini da cui non riesci a scollare la mente.
Persone che vivono sotto la tua pelle, come un
Alien in miniatura.
Ti sembra di veder muovere il pensiero di lui accanto alle falangi, passare vicino alle ossa del braccio e risalire su fino alla testa.
E non importa quante lacrime hai versato, quante volte hai pregato Dio di resettarti l’anima e quanto la parte razionale che alberga in te cerchi da sempre di
affogarlo sotto la nebbia densa dell’oblio.
Non è dolore fisico, nè malinconia.
E' un pensiero sottile che ti cammina saltellando tra i neuroni.
Stai lì, magari davanti al PC o a vedere un film con la tua migliore amica. O stai a bere Cosmopolitan con un amico seduta al bancone del
bar.
Ed eccolo, è con te. PUF! Ti arriva in mente.
E non fa niente se l’ultima volta che l’hai visto sono stati cinque minuti rubati a non si sa che cosa.
Anzi
sì, sì che lo sai.
Rubati alla sua vita vera, quella di cui tu non fai parte e lo sai.
Eppure di quei cinque minuti sei grata, sono vissuti come un regalo.
Mi domando, è un’illogica ossessione?
Oppure le persone che si sono amate restano sempre incastrate in un
pezzetto d’anima?
Le ferite non si rimarginano mai?
E’ il peso del rimpianto di ciò che poteva
essere?
Cos’è questa cosa a cui non si riesce a dare nome?
Forse è solo follia…