
Crescere nella stessa casa, essere il prodotto della stessa educazione, degli stessi affetti, delle stesse innegabili manie genitoriali, dovrebbe comportare matematicamente una certa seppur minima ed infima somiglianza tra fratelli non solo fisica, ma anche di ideologie, impostazioni di vita, desideri, aspettative…
Insomma, la genetica è solo un’opinione o è una fottutissima scienza?
No, perché l’essere che vive con me e che parrebbe essere una consanguinea, è la mia nemesi.
Assolutamente incapace di adoperare la fantasia, curiosa come un indiano intagliato nel legno e con la vitalità interiore di un pupazzo di Didò.
Da piccole, io guardavo Quark ad occhi sgranati, immaginando la civiltà che aveva costruito le piramidi sulla piana di Giza, mia sorella smaniava per vedere la Carrà chiedere quanti fagioli ci fossero nel barattolo di vetro a telespettatori affamati di spicci e notorietà.
Ora, adoro la Carrà, ma a mia sorella lei piaceva solo giacché bionda e non le interessava né come ballerina né come intrattenitrice televisiva. Con mio disgusto e terrore, la sua passione per il capello ossigenato l’ha portata ad idolatrare un’altra biondo-crinita: la cavallina Maria De Filippi.
La adora in tutte le sue diverse forme: Amici (trash quanto basta per divertirmi 10 minuti all’anno), Uomini e Donne (nausea, disgusto e gola che si chiude), nonché C’è posta per te (basta, non ce la faccio… vomito…).
Inoltre, qualsiasi genere di fiction italiana che riguardi dottori, poliziotti, pompieri, carabinieri ed affini diviene un appuntamento fisso, da celebrare con patatine e fidanzato pelato (che nel frattempo s’è tolto le scarpe).
Il mio sopracciglio alzato al passaggio in salotto è d’obbligo, vengo quindi apostrofata come snob e antipatica, perché giustamente guardo cose di un certo spessore.
Ma cosa potrei mai fare contro chi guarda felice Buona Domenica? Chiamare Grissom?
Mia sorella non legge.
Leggere è tempo perso.
Inutile.
Legge solo riviste molto culturali da parrucchiera.
Novella 2000, Diva e Donna, Dipiù. Utilissime, direi, in momenti difficili.
Al bagno, ad esempio.
Al cinema ci va due volte l’anno al massimo. E di queste, una è assolutamente ed inderogabilmente regalata al filmone di Natale. Immancabilmente. Come perdere una dose così massiccia di fine humour e di contenuti?
Non che io vada matta per Truffault, ma piuttosto che Boldi e/o De Sica, preferisco “Giù per il tubo”. Ma tutta la vita, proprio… possibilmente in dvx.
Almeno un po’ rido.
Dal lato sentimentale, mia sorella è fidanzata da 10 anni con lo stesso noioso, pigro, borioso ed arrogante (nonché pelato e con la panza in fuorigioco) ragazzo del paesello il cui unico interesse e passatempo è acchitare da gara la sua Punto GTI come se fosse una Ferrari.
Io… bèh… no comment.
E, come afferma lei tronfia, io sono e sarò sempre sola.
Amen.
Il suo viaggio ideale l’ha già fatto: una settimana a Marsa Alam in un villaggio all-inclusive, servita e riverita tra animatori finto-festanti e palme che, per quanto posso saperne io, magari erano di plastica riciclata.
Io sogno tre settimane in Thailandia o un mese negli USA on the road. Oppure Istanbul, la meravigliosa., e la Turchia tutta con le sue inestimabili bellezze architettoniche e di paesaggi.
Lei non capisce cosa ci sia di bello (sono parole sue) nell’andare visitare mura.
Io capisco le differenze, non posso aprirle il cervello né fare a meno di volerle bene. In fondo, abbiamo il DNA in sostanza identico e nessuna delle due può essere frutto di un corno materno (io ho l’orrendo naso di mio padre, lei le orecchie). Sono consapevole che non posso cambiarla e che lei, dall’alto del suo essere perfettamente normale ed omologata, mi disprezza come se fossi un brufolo sul suo bel nasino all’insù.
Tuttavia, quello che oggi mi ha spaventato di più è stata la sua affermazione: “Nella vita il cervello non serve. Tanto devi fare quelle poche cose di tutti i giorni, te ne basta poco così. Quello che conta è l’aspetto”
Terrore.
Panico.
Alle mie rimostranze mi è stato risposto che: “Almeno lei così è serena e non è come me”
Ah.
Ecco.
Ok.
Perfetto.
Benissimo.
Beata lei.