Oramai è risaputo, io sono una personcina moderata.
Di quelle che non esprimono mai con violenza le proprie opinioni, che non vogliono avere a tutti i costi ragione, sbattendo i piedini per terra come se avessero ancora l’età dell’asilo infantile.
Sì, sì.
Infatti.
Proprio per questo, ieri sera in libreria, ingannando l’attesa del film, il solerte Giacomo è incappato nell’errore madornale di darmi il La, mentre pigra sfogliavo l’ennesima biografia del Che.
“Se fossi Dan Brown, vorrei 100 lire per ogni puttanata che è stata scritta dopo la pubblicazione del Codice da Vinci!”
E io, tranquilla ma con tono forte e deciso, continuando a sfogliare pigra il libro (lo so, non si fa, lo so, ma lo faccio sempre, è un vizio. Commessi di tutte le librerie d’Italia: odiatemi!) e non alzando nemmeno gli occhi: “E se io fossi Leonardo Da Vinci uscirei dalla tomba con un lanciafiamme in mano e ripulirei il mondo da tutti ‘sti deficienti”.
Silenzio di tomba.
Occhi bovini che mi guardano.
Ora, mi ritengo una pseudo-intellettuale del cazzo quindi non rompete.
Già lo so. Quindi, inutile che lo ripetiate.
E siccome c’ho una giusta dose di spocchia, nonché una certa conoscenza in materia di libri, posso permettermi di salire in piedi sulla seggiola, aggiustarmi gli occhiali,
ravviarmi i capelli e giudicare.
Io, a differenza di molti, il libro l’ho letto.
E pure in tempi non sospetti, nel lontano febbraio 2003. Me lo ricordo perché ero a casa reduce da un brutto intervento e, non potendomi muovere ed essendo profondamente annoiata dalla Tv, mi
lessi 14 libri in 40 giorni. Tra cui questo.
Ora, all’epoca mi apparve subito per quello che è.
Cioè un thriller, nemmeno tanto ben scritto, con una trama esile ma una materia intrigante.
Prolisso e leggermente noioso, fatto apposta per scatenare pruriti.
Il classico libro sciacqua-cervello, da leggere sotto l’ombrellone o, appunto, in convalescenza. Niente di chè, invero. Ne esistono di migliori, di più divertenti, e pure con più scene di
sesso.
E’ il classico libro che piace e colpisce chi non è abituato a leggere.
E non lo dico con falsa modestia.
Ma con cognizione di causa.
Una consapevolezza che mi rende mio malgrado avulsa dal 90% della popolazione ed irritata dall'importanza dell'argomento del momento.
Mio malgrado, lo ripeto.
Chiaramente, non è che sono una di quelli che l’opera di Dan Brown la metterebbe al rogo, e soprattutto
non per motivi religiosi. Io pensavo che la Sacra Inquisizione fosse sparita, ma evidentemente il nuovo Papa ed il suo simpatico revisionismo storico stanno già alimentando la mente degli
invasati.
Dell’acclamato libro apprezzo l’indotto che ad arte è stato creato intorno a lui, generando milioni di cloni, di saggi, di omini sagomati, di raccolte punti e dispense illustrate.
Complimenti ai re del marketing ed ai polli che ci cadono.
Clap clap clap.
E siccome fa figo, tutti hanno una copia cartonata dell’opera in bella mostra sulla libreria. E magari in fondo non ci sono mai arrivati, ma fa figo lo stesso. Chè tanto, si sa, la cultura si paga un tanto al chilo.
A chi lo ha apprezzato come thriller, consiglio un illustre maestro del genere.
A chi è
rimasto incuriosito dalla materia, consiglio questo libro che, dica quel che vuole la gente, è stato scritto ben
due anni prima del capolavoro dello zio Dan.
A chi lo ha apprezzato come capolavoro, consiglio un buon psichiatra. O una scuola serale.
A scelta.
Ora, nonostante questo andrete al cinema, ingrosserete le
fila dei fan in tutto il mondo e quelle delle pecore omologate pronte per ricevere la verità e la saggezza a piene mani. Ingrosserete anche le tasche di chi, furbo, macina miliardi dietro la
vostra sciocca superficialità e la vostra voglia di essere allegramente in.
Per questo, simpatici pseudo-lettori, è solo un libro.
Nulla di più. Se avete curiosità sulla Chiesa Cattolica, leggete i Vangeli Apocrifi, non Novella 2000.
Oppure, leggete di meglio, che sul
mercato, cercando, esiste.
Cercando bene.
Basta non fermarsi davanti ai cartonati troppo grandi.