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25 settembre 2006 1 25 /09 /settembre /2006 16:33

Secondo la Bibbia della lingua italiana, si intende per specchio una “lastra di vetro piana a cui, su una faccia, è applicato uno strato metallico che riflette la luce e dà un’immagine riflessa di ciò che viene posto di fronte, utilizzato, a seconda delle dimensioni e della fattura, come oggetto da toeletta o nell’arredamento di ambienti”.

Quindi, lo specchio dovrebbe essere implacabilmente oggettivo, mortalmente REALE e assolutamente nonché insidacabilmente obiettivo.

Freddo ed asetticamente impietoso come un qualunque oggetto di arredamento.

Dicono.

Ma non ci credo.

Perlomeno, il mio non lo è.

Poi, per il vostro non posso rispondere.

Vedetevela voi.

 

Nel mio specchio, per esempio, abita lo spirito di una vecchia zitella dell’ottocento inacidita dal suo stato e della noia di vivere dentro lo spazio angusto in cui si ritrova.

E mi critica.

Ma da dove è uscita questa ciccia qui?

E questi crateri di ritenzione idrica?

E il marsupio che c’hai legato in vita? Come? Non è un marsupio!!??

Mica vorrai metterti questa roba qui, eh? Chè sembri Platinette vestita da albero di Natale! Non ti ci provare ad uscire così, che sei matta?

E così finisce che inizia la lotta con l’armadio, tirando fuori tutto il mettibile ed oltre, arrivando fino ai pantaloni lucertolati del 1999 che non ti entrabo più ed ai vestiti di quando eri 46 kg che ovviamente non ti entrano nemmeno in una manica. E il malumore sale, mentre la stregaccia sghignazza da dietro lo specchio accarezzandosi il neo peloso che c’ha sulla guancia.

Ma quand’è che t’è venuto sto quadricipite qui?

Ma brutto, eh?!

Oddio che orrore.

Ihihihi! Questa se la ride… ora rompo sto specchio in mille pezzi…

Dopo innumerevoli tentativi, ripiego noisamente sulla mglietta preferita che copre il rotolino lì e il paio di pantaloni tattico. Lo so, sono poco alla moda, poco fashion, poco tutto… che devo fare se non ho nulla nell’armadio????

E sono pure in ritardo, sai che novità…

Forse dovrei stare a casa a mangiare una vaschetta di gelato e dare buca al mondo.

Vabbè, esco.

 

La mattina dopo svegliarsi, di corsa che la sveglia suona e bisogna andare al lavoro.

Ti guardi allo specchio e non è poi così malaccio.

Non c’è più nemmeno la stregaccia.

Dove sarà?

Avrà rimorchiato nottetempo?

Uh, mi stanno bene anche questi jeans.

E la pancia non è mica tanta.

Mah.

 

Misteri.

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Tutto quello che c'è nella mia testa...vita, amore, arte, libri, immaginazione, musica. Il tutto naturalmente immerso nella confusione più totale. Poco? Qualche volta, pure troppo!!!

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