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25 luglio 2007 3 25 /07 /luglio /2007 20:13
Correva l'anno 1983.
Mio padre, per il mio settimo compleanno, mio padre mi fece un regalo strepitoso.
Mi regalò uno di quei registratori da rapper anni'80 a due casse, di quelle che i RUN DMC si portavano sulle spalle.
All'epoca, la vera innovazione era l'audiocassetta, moderno supporto che andava ad intaccare decenni di assoluto predominio del vinile.
Altri tempi.
Oggi l'audiocassetta è morta è sepolta e pure mia madre ha piena coscenza di che cosa sia un MP3.
Bèh, più o meno...
Certo che all'epoca invece, l'audiocassetta era una svolta.
Più comoda, portatile, innovativa, easy. E l'aggeggio regalatomi da mio padre aveva ben due alloggi per le cassette, permettendo di fare delle copie di quelle già in possesso. Una vera figata tecnologica.
Chissà quando mio padre ha perso il gusto per la tecnologia, forse quando è stato scavalcato da una ondata di digitale non a lui comprensibile.
Mah, non so.

Ad ogni modo, all'epoca era un regalo fichissimo.
Erano gli anni di Bimbo Mixdelle canzoni registrate dalla radio trattenendo il respiro perchè non si sentisse il fruscio e pregando perchè lo speaker non entrasse troppo presto, di Micheal Jackson e di Flashdance.
Mi ricordo la gioia immensa per un regalo così. Per me che vivevo in simbiosi con il giradischi arancione portatile ascoltando "A mille ce n'è..." per ore, quello fu un momento di svolta.
E me ne stavo lì, sulla soglia del camino, a giocare esplorandone le fantastiche potenzialità. Fu così che presto imparai le meraviglie del tasto "REC", funzione che mancava nel povero primitivo giradischi arancione.
Registravo la mia voce che raccontava storie alle bambole, intervistavo il mio cane,
sproloquiavo insomma. Ma si sa, a sette anni non si ha padronanza di sè e delle proprie azioni. E se qualcosa attira la tua attenzione, si può anche abbandonare tutto per un gioco nuovo. Non serve molto, basta una palla che rimbalza, la luce che filtra dalla finestra e fa gli arcobaleni per terra, tua cugina che ti chiama per fare le bolle di sapone giù in giardino. E tornando, dopo un paio d'ore di giochi senza pensieri, accorgersi di aver lasciato giù premuto il tasto "REC". Mandare indietro per un pezzetto ed ascoltare cosa era rimasto impresso sul nastro. E scoprire cose che non avresti voluto sapere. Che non avresti

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Tutto quello che c'è nella mia testa...vita, amore, arte, libri, immaginazione, musica. Il tutto naturalmente immerso nella confusione più totale. Poco? Qualche volta, pure troppo!!!

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