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24 luglio 2006 1 24 /07 /luglio /2006 23:24
In pausa pranzo lunga, poltrendo languidamente in piscina guardando grasse signore con strane cuffie fare acquagym e sorseggiando allegramente una molto dietetica bottiglietta di acqua gassata, mi chiedo come sia possibile innamorarsi.

Ancora.
Come avviene, come capita.
Ma capita davvero, poi?

O è solo parto sporadico e pigro del nostro cervello annoiato dal solito tran tran imposto dalla solitaria vita quotidiana?
Magari è atavico bisogno di affiliazione col prossimo, come disse una mia sciroccata conoscente neo-laureanda in psicologia.

Non lo so più.
Certo, la gente ci spera nella sua esistenza.
Specie le donne.
Sono attratte dall’idea come i moscerini dalla luce.

Centinaia di scrittori di Harmony plurimilionari non possono sbagliarsi, dietro c’è di certo una attenta indagine di marketing ed ispirati analisti finanziari che non possono errare.
Per lo meno, non tutti insieme.

Amore oppio del popolo?
Rincoglionimento delle masse?
Panacea da telenovela di tutti i mali della Terra?
Free pass per rincitrullire il cervello?
Non lo so.

Forse solo chi è innamorato riconosce l’amore, un po’ come gli iniziati di una setta spiritistica segreta.
Per il resto del mondo è solo follia. Infantilismo.
Pazzia vera.

Quindi io, Phoebe, ora come ora ne sono tagliata fuori in maniera cinica e drammatica al tempo stesso, come si trattasse di un fantasma impalpabile o di una presenza intangibile.
Forse ora io non riesco a vederlo se non con gli occhi del disincanto.
Uh, che bella coppia!!!
Sicuramente uno dei due c’ha le corna…

Probabilmente faccio più caso all’orrido ammucchiato sotto il tappeto che a quanta luce possano fare gli occhi di una donna innamorata.
Più di una centrale nucleare.
A quanto l’amore possa rendere bello uno sguardo, luminosa la pelle, armoniosi i gesti, dolce la vita. Inconsapevole dei guai una esistenza.

E faccio finta di dimenticarmi quant’è bella la sensazione del cuore che batte forte dopo un bacio, l’ansia della telefonata che quando arriva ti fa scordare tutte le paranoie, il giramento di testa all’idea dell’incontro, la dolcezza, le mani che si toccano sussurrando.

Sarà che sono un po’ schifata, delusa, intristita.
Sfiduciata.
Sarà che nonostante le persone che ho attorno continuino a ricordarmi il mio valore, non riesco a non credere che il fallimento di tutte le mie relazioni amorose non possa non dipendere da me.

Sarà che certe ferite vanno curate con l’autostima.
Cosa che mi manca. Completamente.

Sarà che c'ho bisogno di una vacanza...

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Tutto quello che c'è nella mia testa...vita, amore, arte, libri, immaginazione, musica. Il tutto naturalmente immerso nella confusione più totale. Poco? Qualche volta, pure troppo!!!

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