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19 febbraio 2017 7 19 /02 /febbraio /2017 16:06

In questi giorni il PD è nella bufera. E come al solito, non per particolari scandali etico-moralisti o per questione di soldi, ma perché, da veri maschi, tutti sono certi di avere il pisello più lungo e gli attributi più idonei al caso.
Non sono (quasi ) mai entrata nella politica attiva e soprattutto mai mi sono tesserata a nessun partito, nessuno mi ha mi davvero rappresentato in tutto e per tutto.
Eppure, dall'inizio della mia memoria politica, mi sono sempre definita di sinistra.

Alla luce di tutti questi onanismi, ha ancora senso definirmi tale? Ma soprattutto, cosa vuol dire essere di sinistra oggi per me?
Facciamo una breve lista esemplificativa:
1) essere di sinistra per me vuol dire credere che tutti, senza distinzione di colore, nazionalità, religione, affettività o sessualità abbiano gli stessi diritti e gli stessi doveri. Che tutti, se lo vogliono, possono sposarsi. Oppure anche no. Che tutti possono amarsi, riprodursi e commettere gli stessi errori da genitori. Che tutti possono vivere come meglio credono, basta non vadano ad inficiare la libertà degli altri.
2) essere di sinistra per me vuol dire credere nell'inclusione, a scuola e nella vita di tutti i giorni; in un futuro più bello dove diverso non voglia dire sbagliato, ma solo di un altro colore, dove essere giudicati per le proprie scelte personali sia solo un ricordo.
3) essere di sinistra per me vuol dire augurarmi che mia figlia possa crescere in Europa come cittadina di una entità più grande, restando fiera di essere italiana.
4) essere di sinistra secondo me oggi vuol dire credere in uno stato laico, che tutela tutte le religioni e non piazza crocifissi per alimentare l'abitudine popolare.
5) essere di sinistra per me vuol dire applicare nella mia quotidianità tutta l'empatia di cui sono capace per aiutare la gente e fare il meglio possibile per l'azienda per cui lavoro. Spingendo la gente a richiedere contributi che non conosce, facendo divulgazione e pigliandomi anche qualche vaffanculo.
6) essere di sinistra per me vuol dire considerare urgente la riforma dello ius soli, che giace dimenticata in parlamento, perché bambini come Nour, Emma e Aaron possano crescere insieme con gli stessi diritti e le stesse prospettive future.

No, il PD non mi rappresenta, ma nemmeno SI capace negli anni di star solo lì a guardarsi i piedi ed a sforzarsi di cambiar nome per trovarne uno incisivo. No, non ci siete ancora riusciti.
Ma anche se nessun partito mi rappresenta, non posso far a meno di essere me stessa e quindi di essere di sinistra.

Però datevi una regolata, cazzo, eh.




 

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Tutto quello che c'è nella mia testa...vita, amore, arte, libri, immaginazione, musica. Il tutto naturalmente immerso nella confusione più totale. Poco? Qualche volta, pure troppo!!!

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