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6 luglio 2015 1 06 /07 /luglio /2015 08:30

Montesilvano.
Mare a casa dei nonni.
La gnocca, nota bambina prêt-à-porter, si è ambientata subito benissimo all'idea del fine settimana al mare e dotata di costumino d'ordinanza, cappellino che manco la bambina de La casa nella prateria e paletta, si prodiga sotto l'ombrellone per riuscire ad ingurgitare più sabbia possibile nel breve periodo, nonchè infilare i fastidiosi granelli un po' ovunque nel mondo.

Orbene, all'improvviso Emma si accorge del mare. Sembra strano, ma tutte le domeniche quando torniamo a casa saluta il mare come fosse il suo migliore amico, per poi dimenticarsene completamente in pochi istanti, tanto da costringere poi lo stesso a stipulare un nuovo accordo con la meno acquatica delle bambine. Cioè lei.
Dicevo che, come al solito, si accorge del mare. Si alza, prende il secchiello e trotterella verso suo padre, intento a riposarsi dalle fatiche settimanali.
"Ohhhh! Ohhhh!" lo incalza indicando prima il mare e poi il secchiello. 
"Amore, vuoi che andiamo a  prendere l'acqua?"
"Tzi!" esclama con un sorrisone ammaliatore.
Si prendono per mano e vanno sul bagnasciuga, per tornare poi col prezioso carico. 
Emma riprende la sua posizione, afferra la paletta e tempo trenta secondi l'acqua è rovesciata, finita nella sabbia, persa per sempre. La gnocca si acciglia, quest'inconveniente non ci voleva. Si alza di nuovo, prende il secchiello e va dal padre.
"Ohhh! Ohhh!!!!" lo chiama col sopracciglio alzato.
"Emma, ma già ti è caduta?"
L'espressione si fa pensosa, prende la mano del padre e l'operazione viene ripetuta nuovamente. Emma si riposiziona al suo posto col secchiello, fa un movimento non consono con la paletta ed ecco che di nuovo l'acqua si rovescia sulla sabbia.
"AHHHHH!" Grida frustrata.
Nessuno risponde o accorre, e lei quindi decide di giocare la sua carta migliore.
"Papà?"
"Emma, dimmi."
"Papà??" ripete gettando al vento le lunghe ciglia scure.
"Che succede amore?" 
Lei indica il mare agitando il secchiello.
"Andiamo?"
"Mema? Nooooooo!!! Papà!" dice lanciando al genitore uno sguardo talmente melenso e ruffiano da cariarle i denti che non ha e lanciando il secchiello ai piedi del genitore. Senza alzare le chiappe da terra, ovvio. 

Sorride, infida e dolcissima.

Lui, schiavo d'amore, prende il secchiello e lo va a riempire. 
Ancora.
Ed ancora.

 

Vero o no che non c'ho capito mai nulla di maschi?

 

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Tutto quello che c'è nella mia testa...vita, amore, arte, libri, immaginazione, musica. Il tutto naturalmente immerso nella confusione più totale. Poco? Qualche volta, pure troppo!!!

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