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6 febbraio 2015 5 06 /02 /febbraio /2015 07:50

Ho sempre odiato quelle madri che, ad ogni piccolo minuscolo progresso dei propri figli, si lanciano in gridolini estatici ed euforici, trattando il proprio pargolo alla stregua di Einstein.

Mio figlio? Un genio.
Avete presente?
Che odio.
Che fastidio.
Gente proprio patetica.
Ecco, io uguale. Identica, proprio.

Ieri sera giocavo con Emma sul tappeto. Anche se è in una fase abbastanza motoria (sta scoprendo quanto è favoloso poter andare dove si vuole da soli), rimane una bambina molto statica e dolce ed è un piacere giocare con lei. Insomma, eravamo lì a giocare con una piramide dell'Ape Maia che una amica ci ha regalato quando all'improvviso lei, invece di tirar solo fuori gli anelli per gettarli ai quattro angoli della casa, li ha rimessi in ordine. 
Li ha rinfilati al loro posto, uno ad uno. Prima con un po' di incertezza, poi sempre più convinta e fiera di sé, mentre quell'ebete di sua madre applaudiva e emetteva gridolini sincopati manco fosse al circo. 
Ho chiamato l'Amoremio che preparava la cena con lo stesso tono con cui si chiama un'ambulanza: "Amoremio, corri!!!! Corri a vedere!!!!!"
Lui è arrivato, certo che Emma avesse battuto la testa contro uno spigolo. E invece lei stava lì, ancora non stufa del nuovo gioco, ad infilare e sfilare cerchi con sempre maggiore naturalezza e battendo le manine ogni volta che il gioco la premiava con una canzoncina.
"Brava tesoro!!" le ha detto lui dolcemente.
"Bèh, però non li sa ancora mettere in ordine decrescente" ho chiosato io.
"Perché non le chiedi le tabelline?" 
"..."
Ecco, ho capito. 
Sono già sulla pessima strada che porta i genitori a vantarsi spassionatamente dei propri figli e a prendersela con le maestre se non gli danno 10 in tutte le materie. Quei genitori odiosi a cui le maestre fanno la macumba sottobanco e che finiscono sempre a fare i rappresentanti di classe.
lo so benissimo che i progressi di Emma rientrano nel comune sviluppo psicomotorio di un bambino di un anno, che non ha impilato carte da gioco costruendoci un castello e che è tutto come dovrebbe essere.
Però, insomma, è mia figlia. 

Un momento.
Ora che ci penso, IO sono già un rappresentante di classe.

Aehm...

 


 


 

 

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Tutto quello che c'è nella mia testa...vita, amore, arte, libri, immaginazione, musica. Il tutto naturalmente immerso nella confusione più totale. Poco? Qualche volta, pure troppo!!!

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